APPUNTAMENTO A BELLEVILLE

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Avventura, Film per ragazzi
Genere
Film d'animazione
Regia
Sylvain Chomet
Durata
80'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Belgio, Canada, Francia
Titolo Originale
Les triplettes de Belleville
Distribuzione
Mikado Film
Montaggio
Chantal Colibert Brunner

Orig.: Francia/Canada/Belgio (2002) - Sogg, scenegg, storyboard, disegno grafico: Sylvain Chomet - Musica: Benoit Charest - Montagg.: Chantal Colibert Brunner - Dur.: 80' - Produz.: Didier Brunner, Paul Cadieux.

Soggetto

Ragazzino chiuso e solitario, Champion viene adottato dalla nonna, Madame Souza. Vedendo Champion felice quando va in bicicletta, Madame Souza lo sottopone a duri allenamenti fin quando, da grande, il ragazzo si mostra ormai pronto per competere. Così si schiera al via del Tour de France. Succede però che, durante una tappa, due misteriosi uomini vestiti di nero lo rapiscono insieme ad un altro corridore. Madame Souza non si perde d'animo. Accompagnata dal cane Bruno, segue le tracce dei rapitori. Così si trova ad attraversare l'oceano e a sbarcare in una grande metropoli, Belleville. Qui incontra le famose 'Triplettes de Belleville', tre eccentriche star del music-hall anni Trenta ora anziane e tuttavia ancora in grado di esibirsi. Le Triplettes ospitano Madame Souza, e la nonna, aiutata dal fiuto del fedele Bruno, trova ben presto una traccia di Champion. Dopo molti rischi, riesce a sottrarlo alle grinfie dei banditi. E insieme fanno ritorno a casa.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un cartone animato di scuola europea, ossia del tutto differente rispetto alla tradizionale animazione non solo disneyana classica ma anche americana più recente. Il regista francese Chomet usa un tratto marcato, robusto, fortemente identificato. La caratteristica principale è quella della 'deformazione': persone, animali, oggetti sono affidati a misure dilatate e sghembe, si muovono in spazi storti e trasversali. I colori sono calcati, e molto 'pastellati'. Si respirano atmosfere di malinconia, di solitudine. Sembra quasi che Chomet voglia tratteggiare una sorta di elegia del 'povero' e della sua fatica per trovare un equilibrio, sempre minacciato dalla presenza dei maligni. Superato un certo sbandamento, il disegno conquista per certi scorci indubbiamenti affascinanti e non privi di poesia. Nell'insieme il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e semplice.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e in altre circostanze, precisando che il prodotto non si rivolge proprio ai piccoli, ma ad un pubblico più grandicello di ragazzi di scuola media.

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