In Concorso alla 79a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il film ha ottenuto la menzione speciale del Premio cattolico SIGNIS
Interpreti e ruoli
Ricardo Darin ( Julio Strassera), Peter Lanzani (Luis Moreno Ocampo), Alejandra Flechner (Silvia Strassera), Norman Briski (Alberto Ruso), Santiago Armas Estevarena (Javier Strassera), Laura Paredes (Adriana Calvo de Laborde), Claudio Da Passano (Carlos Somigliana), Susana Pampín (Signora Ocampo), Gina Mastronicola (Veronica Stassero), Carlos Portaluppi (Presidente della Corte), Héctor Díaz (Avvocato Basile)
Soggetto
Tra la fine del 1984 e l’inizio del 1985 a Buenos Aires parte il processo contro i crimini compiuti sotto la reggenza del generale Jorge Rafael Videla con la messa in stato d’accusa dell’ex dittatore e dei vertici delle forze armate. A guidare l’accusa in tribunale il procuratore Julio Strassera e il suo vice Luis Moreno Ocampo coadiuvati da un team di giovani professionisti che non si lasciano intimidire dall’entità del lavoro né dalle continue minacce.
Valutazione Pastorale
Accolto da fragorosi applausi in sala e in conferenza stampa tra gli addetti ai lavori alla 79a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (il film ha ottenuto la Menzione speciale del Premio cattolico SIGNIS), il film “Argentina, 1985” di Santiago Mitre è un legal drama storico che affronta il difficile processo pubblico che portò alla condanna dei vertici militati durante la dittatura di Videla per le atrocità commesse; un processo che sancì di fatto l’inizio della democrazia in Argentina. Un racconto che mette a tema il valore della memoria e della testimonianza civile.
La storia. Tra la fine del 1984 e l’inizio del 1985 a Buenos Aires parte il processo contro i crimini compiuti sotto la reggenza del generale Jorge Rafael Videla, con la messa in stato d’accusa dell’ex dittatore e dei vertici delle forze armate. A guidare l’accusa in tribunale il procuratore Julio Strassera (Ricardo Darín) e il suo vice Luis Moreno Ocampo (Peter Lanzani), che si avvalgono di un team di giovani professionisti che non si lasciano intimidire dall’entità del lavoro e dalle continue minacce.
Scritto dallo stesso Mitre insieme Mariano Llinás, “Argentina, 1985” è un film che ha il coraggio di esplorare il trauma sociale della dittatura in Argentina, le ripetute atrocità commesse dai militari. È il dramma dei desaparecidos, una frattura mai del tutto ricomposta e sanata nel Paese. Come sottolinea l’autore: “Ricordo ancora il giorno in cui Strassera formulò l’atto di accusa: il boato dell’aula del tribunale, l’emozione dei miei genitori, le strade finalmente in grado di festeggiare qualcosa che non fosse una partita di calcio, l’idea di giustizia come un atto di guarigione”.
Correndo sul binario di un incalzante legal drama di matrice hollywoodiana, puntellato però anche da un’insolita (ma riuscita) cifra ironica, il film di Mitre tratteggia con meticolosità e crescente pathos un avvenimento storico del proprio Paese, che di fatto ne sancisce la svolta democratica. Copione e regia traggono ulteriore compattezza ed efficacia dall’interpretazione del cast, tutto perfettamente in parte, a cominciare dal capofila Ricardo Darín, che sagoma con mestiere e classe il procuratore Strassera. “Argentina, 1985” è un’opera attesa, doverosa e importante, la cui vocazione è la custodia della memoria e la condivisione di un messaggio di futuro. Un film corroborante. Raccomandabile, problematico, adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria anche come occasione per affrontare e approfondire uno dei periodi più oscuri della recente storia argentina.