Orig. : Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg. : Ehren Kruger - Fotogr. (Scope/ a colori) : Bobby Bukowski - Mus. : Angelo Badalamenti - Montagg. : Conrad Buff - Dur. : 118' - Produz. : Marc e Peter Samuelson, Tom Gorai.
Interpreti e ruoli
Jeff Bridges (Michael Faraday), Tim Robbins (Oliver Lang), Joan Cusack (Cheryl Lang), Hope Davis (Brooke Wolf), Robert Gossett (Whit Carver), Mason Gamble ( agente FBI), Spencer Treat Clark (Brady Lang), Stanley Anderson (Grant Faraday), Vivianne Vives (dott. Archer Scobee), Lee Stringer . (infermiera), (Ufficiale)
Soggetto
Michael Faraday, professore di storia in un college, abita con il figlio Grant di dieci anni alla periferia di Washington. Michael é ancora sconvolto per la scomparsa della moglie, un' agente FBI uccisa in servizio due anni prima. Per una serie di circostanze, Michael e Grant hanno occasione di frequentare i loro vicini di casa, i coniugi Oliver e Cheryl Lang che si dimostrano molto cortesi e affabili. Ben presto il loro figlio Brady e Grant diventano amici inseparabili. Ma proprio mentre i rapporti diventano più stretti, Michael é assalito da alcuni dubbi. Oliver dice di essere un progettista ma tiene nascosti i suoi attuali lavori; Michael verifica poi che qualche affermazione da lui fatta non corrisponde a verità, e allora sente il bisogno di indagare, nonostante Brooke, la sua nuova compagna, sostenga che questa sfiducia é dovuta a gelosia per la felice famiglia di Oliver. Michael però va avanti. Scopre che Oliver Lang é un falso nome,e che ci sono legami tra la sua vera identità ed alcuni episodi di terrorismo avvenuti anni prima. Un giorno per caso Brook segue Oliver in un centro commerciale, telefona a Michael e poi incontra Cheryl. La sera Brook muore in un incidente di macchina. Michael interroga il padre di Abbey, un ragazzo che aveva fatto saltare un ufficio postale anni prima, poi comincia a mettere insieme i pezzi del mosaico. Va al campeggio, dove erano in vacanza Grant e Brady, e gli dicono che Grant é già stato prelevato. Torna in città, riconosce il furgone della ditta cui fa capo Oliver, lo insegue, incontra Oliver, si batte con lui, risale in macchina, arriva, seguendo il furgone, alla sede dell' FBI. Qui, dopo pochi attimi, l'edificio esplode. Michael, morto nello scoppio, viene indicato come il colpevole, avendo voluto vendicarsi per la morte della moglie causata da negligenza dei superiori dell' FBI. Oliver e la moglie si preparano a rientrare a casa: aspettano la nuova destinazione, dove verrà compiuto un nuovo atto terroristico.
Valutazione Pastorale
Il film é interessante, avvincente e ben costruito: da un lato si propone come un thriller di stampo tradizionale, animato da una forte carica di suspence e segnato dal successivo rivelarsi di nuovi particolari che fanno emergere a poco a poco la verità; dall'altro,ispirandosi ad autentici fatti di cronaca, si snoda lungo uno svolgimento che, nella sequenza finale, diventa un campanello d'allarme, una denuncia delle sottili, penetranti capacità di certi gruppi organizzati che in America realizzano attentati terroristici e progettano di rovesciare l' ordinamento democratico dello Stato. Certo la sindrome dell' attentato (e della difficoltà di scoprire il colpevole) fa ormai parte delle abitudini, si direbbe, 'mentali' del cittadino americano: e in qualche punto il racconto cade in alcune incongruenze narrative, e non é privo di risvolti anche psicologici prevedibili. Ma il ritmo tiene, l'accostamento tra dato reale e di finzione é giusto, l'epilogo con un po' di sorpresa lascia inquieto lo spettatore. Il film ha quindi uno sviluppo di bella concretezza e un percorso che procede verso un finale senz'altro positivo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e, nell'insieme, realistico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare in occasioni mirate, per affrontare riflessioni sui temi del terrorismo, del potere e della famiglia nella società di fine Millennio.