Sogg. e Scenegg.: Luc Besson - Fotogr.: (scope/a colori) Christian Petron - Mus.: Eric Serra - Montagg.: Luc Besson - Dur.: 72' - Co-Produz.: Gaumont Production, Paris; Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Roma
Soggetto
la vita nell'esteso mondo sommerso: pesci minuscoli e squali minacciosi si muovono, si accoppiano e si divorano nel buio degli abissi o nella fioca luminescenza sotto la superficie dei mari, scivolando nel silenzio tra inflorescenze, coralli e trine vegetali. Nelle isole Galapagos vivono le otarie che devono la loro eccezionale agilità ai fianchi cartilaginosi e gli iguana marini dall'aspetto preistorico ma totalmente inoffensivi; negli abissi della Nuova Caledonia si trovano i velenosi serpenti a striscie variamente colorati; in Florida volteggiano mastodontici delfini mentre nelle profondità del mare della Colombia britannica dominano polipi giganti. Alle Seychelles lo squalo balena incute terrore data la sua mole superba e in Australia lo squalo bianco atterrisce per la sua pericolosità. È un mondo che l'uomo, abbandonandosi ai piaceri dei viaggi marittimi o del surf, conosce appena: sotto di lui si trovano le natanti meduse iridescenti o guizzano insidiose e temibili le murene e qui lento è il peregrinare nelle acque delle mante, fantastiche creature.
Valutazione Pastorale
Luc Besson con "Atlantis" dà rinnovata testimonianza del suo amore per l'universo marino poicbé riesce a comunicare, con splendide immagini, suggestive emozioni. È un documentario nel quale la visione si stacca da tutto quello che di scientifico (e un po' asettico) il documentarismo propone con la dovuta oggettività. Al di là di ogni descrizione il lento avanzare nelle acque delle manta: è, questa, la sequenza di più alto livello, che con grande talento è stata nel film assistita dal canto di Maria Callas nella "Sonnambula". Dunque un'avventura straordinaria, che consente allo spettatore di meditare sull'universo acqueo, senza che una sola parola turbi dall'esterno le meraviglie di flora e fauna e i misteri degli abissi e delle mostruose creature che vivono nel buio. Al lirismo poetico della visione reca un contributo essenziale tutta la colonna sonora (è di Eric Serra), che alterna Vincenzo Bellini al rock ed a larghi squarci sinfonici, avvalendosi anche delle seduzioni delle sonorità elettroniche.