AVENGING ANGELO vendicando Angelo

Valutazione
Inconsistente, grossolanità
Tematica
Gangster
Genere
Commedia
Regia
Martyn Burke
Durata
95'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Avenging Angelo
Distribuzione
CDI-Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Will Aldis & Steve Mackall Will Aldis
Musiche
Bill Conti
Montaggio
David Codron

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: Will Aldis - Scenegg.: Will Aldis & Steve Mackall - Fotogr.(Scope/a colori): Ousama Rawi - Mus.: Bill Conti - Montagg.: David Codron - Dur.: 95' - Produz.: Tarak Ben Ammar, Stanley Wilson, Elie Samaha.

Interpreti e ruoli

Sylvester Stallone (Frankie Delano), Madeleine Stowe (Jennifer Barrett), Raoul Bova (Marcello Della Rosa), Anthony Quinn (Angelo Allieghieri)

Soggetto

La vita di Jennifer Barret, altolocata abitante di Long Island, cambia completamente nel momento in cui scopre di non essere la persona che credeva. Una sera si presenta a casa sua un certo Frankie e le dice che lei non è figlia di una ricca coppia borghese ma del famoso boss della mafia Angelo Allenghieri, da pochi giorni assassinato. Frankie, che era la sua guardia del corpo, ha il rimorso di non averlo protetto a sufficienza e ora intenzionato a a trasferire tutta la sua attenzione alla figlia Jennifer, che potrebbe essere in grave pericolo. Dalla mattina seguente Frankie cerca di non lasciare mai la donna. L'accompagna anche la sera all'opera, dove Jennifer incontra lo scrittore Marcello Della Rosa, che lo affascina molto. Mette perciò in atto alcuni stratagemmi per riuscire ad eludere la sorveglianza di Frankie e ad andare in Sicilia con Marcello. Qui però si trova il boss Malatesta, è lui che ha ucciso Angelo e ora minaccia la figlia. Frankie arriva a tempo per salvarla. Marcello è scomparso. Jennifer e Frankie rompono gli indugi e rivelano il loro reciproco amore a lungo taciuto. Si sposano e restano in Sicilia.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una commedia giallo-rosa, giocata sulla parodia degli stereotipi del genere gangsteristico e di quello sentimentale. Il racconto è un po' pasticciato, il tono è in prevalenza favolistico, e qua e là ironico, ma senza incidere né lasciare qualche traccia. Ne deriva una operazione commerciale di leggerezza fin troppo eccessiva, con qualche passaggio e qualche situazione sopra le righe. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente, per la sua totale insipienza, accompagnata da qualche grossolanità.
UTILIZZAZIONE: oltre ad una eventuale, e non troppo significativa, programmazione ordinaria, non si vedono altre possibili forme di utilizzazione. E' possibile evitarlo anche in occasione di passaggi televisivi.

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