Orig.: Francia (2005) - Sogg. e scenegg.: Cedric Klapisch - Fotogr.(Panoramica/a colori): Dominique Colin - Mus.: Loic Dury, Laurent Levesque - Montagg.: Francine Sandberg - Dur.: 117' - Produz.: Bruno Levy.
Interpreti e ruoli
Romain Duris (Xavier), Kelly Reilly (Wendy), Cécile de France (Isabelle), Audrey Tatou (Martine), Kevin Bishop (William), Lucy Gordon (Celia), Aissa Maiga . (Kassia), Gary Love (Edward), Frederique Bel (Barbara), Pierre Gerald (nonno), Irene Montalà . (Neus)
Soggetto
Xavier, quasi trentenne, vive a Parigi e fa lo scrittore. Assunto come sceneggiatore di una serie televisiva, frequenta ancora la ex ragazza Martine, che ora vive sola con un figlio piccolo. Trasferitosi a casa dell'amica omosessuale Isabelle, accetta l'offerta della produzione di trasferirsi a Londra per lavorare con un'altra autrice. Qui giunto, Xavier scopre che si tratta di Wendy, sua amica ai tempi dell'appartamento studentesco di Barcellona, la quale sta uscendo da una burrascosa relazione con Edward. Tra i due nasce un'amicizia, ma Xavier riceve l'incarico di scrivere le memoria della modella Celia, ed é da lei subito attratto. Tuttavia Xavier e Wendy partono insieme per San Pietroburgo dove William, fratello di Wendy, sta per sposarsi con la ballerina Natacha. Celia lo raggiunge anche nella città russa e Xavier decide di incontrarla, mentendo a Wendy. In un locale però Celia, invitata da altri, lo pianta in asso, e anche Wendy, capito il tradimento, lo lascia. Amareggiato per i propri errori, Xavier assiste al matrimonio di William, dove si ritrovano tutti gli ex inquilini dell'appartamento spagnolo. Verso la fine dei festeggiamenti però, Xavier e Wendy si riabbracciano e forse riprendono la loro storia d'amore.
Valutazione Pastorale
I ragazzi che, provenienti un po' da tutta Europa, popolavano a Barcellona l'appartamento spagnolo (secondo le regole del Progetto Erasmus) devono essere risultati molto simpatici al regista Klapisch; al punto da volerli ritrovare e verificare, alcuni anni dopo, cosa hanno fatto nella vita. A dire il vero, quello che l'autore segue in primo piano (a cui affida il racconto con voce f.c.) é Xavier. Tutti gli altri ruotano intorno a lui, alle sue indecisioni di intellettuale che non vuole crescere e si rifugia nelle consolazioni della scrittura. Egocentrico e opportunista, ipocrita nell'uso dei sentimenti, corazzato dalla propria freddezza contro ogni delusione, Xavier è personaggio del tutto antipatico: e forse il regista lo costruisce così proprio per metterne e nudo tutta la leggerezza. Ma nei tempi lunghi del racconto i conti non tornano, o tornano solo parzialmente: il tentativo di radiografare certa fascia dei giovani d'oggi, incerta e insodisfatta, s'impantana in una serie numerosa di luoghi comuni, di bassi espedienti appesantiti da inutili giravolte sul piano narrativo (flashback, ralenti...). Il copione e la regia cedono agli stereotipi di quella arida cultura francese troppo piena di se stessa, snobistica, autoreferenziale. Così la storia arriva alla fine scivolando sul rischioso terreno dello sbandieramento di posizioni denigratorie del matrimonio, da cui solo parzialmente sembra prendere le distanze. Insomma, anche rilevando la presenza di momenti 'sinceri', il film resta a corrente molto alternata e, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile e nell'insieme ambiguo.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presenti le osservazioni sopraesposte. Molta attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.