Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: Adam Fields & David Arata - Scenegg.: David Arata - Fotogr.(Scope/a colori): Newton Thomas Sigel - Mus.: David Newman - Montagg.: Curtiss Clayton - Dur.: 100' - Produz.: Adam Fields.
Interpreti e ruoli
Claire Danes (Alice Marano), Kate Beckinsale (Darlene Davis), Bill Pullman (Hank Greene), Jacqueline Kim (Yon Greene), Lou Diamond Phillips (Roy Knox), Daniel Lapaine (Nick Parks), Tom Amandes (Doug Davis), John Doe (Bill Marano)
Soggetto
Per festeggiare il diploma liceale, Alice e la sua amica Darlene decidono di concedersi un viaggio esotico. Dopo aver detto ai genitori di essere dirette alle Haway, arrivano invece a Bagkok. Qui le due ragazze si divertono molto, ma le cose cambiano quando incontrano un elegante australiano, Nick, da cui sono entrambe affascinate. Nick chiede a Darlene di trascorrere una notte insieme, e Alice resta molto male. Nick propone a Darlene un breve viaggio a Hong Kong, e Darlene invita anche Alice. Di ritorno, all'aeroporto di Bagkok, le ragazze restano senza fiato quando nei loro bagagli viene trovata eroina. Circondate dalla polizia locale e dalla DEA americana, cadono in una crisi isterica, e sospettano l'una dell'altra. Processate, vengono condannate a 33 anni di galera da scontarsi in una durissima prigione. Hank, un avvocato americano che si trova in città, prova a fare qualcosa per loro. In appello la condanna viene confermata. Mentre si appura che Nick é uno spacciatore, Darlene crede che la colpa di tutto sia di Alice. Le due litigano e poi non si parlano. Nick è uno protetto, aveva altre sei spacciatrici, e le due giovani servivano come parafulmine. Su indicazione di un poliziotto corrotto contattato da Hank, le ragazze devono ora avallare la versione della polizia. Alice allora per salvare l'amica decide di confessare e di assumersi tutta la colpa. Darlene così è libera. La voce di Alice f.c. dice che anche lei sarà libera.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un film indubbiamente commerciale, capace però di creare molto coinvolgimento e soprattutto di richiamare l'attenzione sul dramma autentico cui vanno incontro coloro che finiscono nelle prigioni thailandesi. La tensione drammaturgica è ben strutturata, sale a poco a poco fino alla descrizione dell'inferno che riceve le due giovani, incredule e piene dei dubbi. Va detto che il ritratto che emerge della Thailandia appare crudemente esatto: andarvi da turisti senza conoscere le leggi é da sprovveduti, tanto più che il traffico di droga coinvolge quasi totalmente il Paese e le Autorità hanno imparato a speculare coi furbizia sul fenomeno. Tutto ciò viene detto attraverso lo snodarsi dell'azione, sempre incalzante e che diventa una vera e propria denuncia. Ben descritto è anche il rapporto tra le due ragazze: dalla diffidenza alla donazione nell'amicizia. Per questi motivi, e per altre acute notazioni ambientali e psicologiche, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare molto positivamente, raccomandabile quindi, realistico, e adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in altre occasioni come avvio alla riflesione sui temi della droga, dell'amicizia, del panorama sociale dell'Estremo Oriente.