Orig.: Italia (2017) - Sogg.: Angelo G.A. D'Alessandro, Laura Pettini, Silvia Pettini - Scenegg.: Alessandro G.A. D'Alessandro -Fotogr.(B&N ; colore): Ugo Lo Pinto - Mus.: Fabrizio Mancinelli - Montagg.: Roberto Di Tanna - Dur.: 62' - Produz.: Laura e Silvia Pettini per Felix Film in coproduzione con Istituto Luce Cinecittà.
Interpreti e ruoli
I ragazzi di Barbiana (tutti nel ruolo di se stessi), don Lorenzo Milani, Angelo D'Alessandro, Adele Corradi, Beniamino Deidda, don Luigi Ciotti .
Soggetto
Barbiana, dicembre 1965. Il regista Angelo D'Alessandro arriva nel Mugello, in Toscana per condurre un'inchiesta sull'obiezione di coscienza. L'incontro con don Lorenzo e i ragazzi della scuola di Barbiana cambiano però i suoi obiettivi...
Valutazione Pastorale
Il materiale girato da Angelo D'Alessandro nel 1965 è stato recuperato dal figlio dopo la morte del padre, proposto al pubblico solo nel 1980 in occasione di un convegno a Firenze su Don Milani, e poi dimenticato. Oggi il tempo trascorso ha riportato alla ribalta l'importanza di un esperimento, di una lezione che è non solo etica e sociale ma allo stesso tempo spirituale e di comunicazione. I temi della fede, del Vangelo, dei diritti umani, della guerra e della pece sono al centro di quella esperienza bella e preziosa, che ci offre non solo una lezione di umiltà e coerenza ma insieme vale come testimonianza di un periodo storico nel quale le difficoltà diventavano stimolo a migliorare, spinta a dare agli altri per crescere in dignità e conoscenza. Bisogna vedere con attenzione il modo con cui il sacerdote si prepara all'intervista, qualcosa che riporta alle origini dell'uso positivo e costruttivo dei mass-media. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da proporre in programmazione ordinaria in molto occasioni per il suo valore di testimonianza ed educational. Per avviare riflessioni sulla figura del sacerdote impegnato nel sociale, sull'importanza della scuola, sull'eredità che lasciano i 'buoni maestri'.