Orig.: Italia (2017 - Sogg. e scenegg.: Massimiliano Bruno, Herbert Simone Paragnani e Gianni Corsi - Fotogr.: Alessandro Pesci - Mus.: Maurizio Filardo - Montagg.: Consuelo Catucci - Dur.: 102' - Produz.: Fulvio e Federica Lucisano per IIF con Rai Cinema.
Interpreti e ruoli
Marco Giallini (Ernesto), Alessandro Gassman (Filippo), Valeria Bilello (Margherita), Carolina Crescentini (Marianna), Teresa Romagnoli (Nina), Giuseppe Rangone (Gianluca), Malvina Ruggiano (Costanza), Emanuela Fanelli (Iris), Luca Angeletti (Nazi), Luciano Scarpa (Mayer), Teodoro Giambanco (Lorenzo), Guglieomo Poggi (Binetti), Susy Laude (Roberta), Michela Andreozzi (dott.ssa Bagnoli), Alessandro De Carlo (bidello), Pietro De Silva (Ulderico), Massimo De Lorenzo (dott. Meloni), Urbano Lioni (padre di Filippo), Teresa Fiorentini (nonna di Binetti), Massimiliano Bruno (Osvaldo)
Soggetto
Ernesto e Filippo si incontrano di nuovo dopo molti anni, entrambi professori in un liceo romano. La differenza tra loro è che Filippo è costantemente legato al web, di cui non può fare a meno. Il contrario di Ernesto, che è per un insegnamento più tradizionale e privo di contatti con la rete...
Valutazione Pastorale
Non si può dire che Massimiliano Bruno manchi di verve e di vis comica. I suoi copioni sono caratterizzati da vivacità e dinamicità, pronti a piegarsi a registrare banalità e contraddizioni della odierna quotidianità. Così in questo caso il punto di partenza è la constatazione di quanto la tecnologia sia diventata la padrona quasi assoluta delle nostre scelte e delle nostre decisioni. Siamo ancorati alla rete e aspettiamo invano di liberarcene. Ernesto e Filippo, che all'inizio sono ben differenziati e 'diversi', a poco a poco si avvicinano, tendendo ad assomigliarsi sempre più e a condividere il bene e il male. Così, quasi senza accorgersene, la storia diventa omogenea e fatta di opposti che arrivano a somigliarsi con troppa frequenza. Bruno sceglie la commedia con toni surreali ma carica le tinte di troppe situazioni di contorno, diluendo comicità e divertimento. Dal punto di vista pastorale, il film è tuttavia da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Più riuscito in precedenti occasioni (l'esordio "Nessuno mi può giudicare", 2011 e "Viva l'Italia", 2012) il film è comunque da vedere come sguardo d'insieme sul confuso panorama nazionale attuale, tra spunti riusciti e qualche eccesso di prevedibile umorismo.