Prod.: Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner; Plan B Entertainment.
Interpreti e ruoli
Steve Carell (David Sheff), Timothée Chalamet (Nic Sheff), Maura Tierney (Karen Barbour)
Soggetto
David è un padre separato e apprensivo che va in stallo quando scopre che il figlio maggiore Nic, da sempre solare ed estroverso, è finito nei sentieri delle dipendenze; per tutta la famiglia inizia un periodo buio, tra cadute e risalite, dentro e fuori strutture di disintossicazione...
Valutazione Pastorale
L’ingresso nell’industria del cinema hollywoodiano per il regista belga Felix Van Groeningen è avvenuto nel 2014, in corsa per l’Oscar come miglior film straniero con il suo struggente “Alabama Monroe” (“The Broken Circle Breakdown”, 2012); la statuetta è andata poi a Paolo Sorrentino con “La grande bellezza”. Nel 2019 arriva la prima regia a stelle e strisce con “Beautiful Boy”, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2018. Protagonisti sono Steve Carell e Timothée Chalamet chiamati a interpretare la storia vera di David e Nic Sheff, padre e figlio che hanno raccontato in una serie di libri il dramma familiare della caduta nella droga. Felix Van Groeningen è un autore europeo capace e incisivo, abile nell’esplorare le complesse sfumature dell’animo umano. Toccando un tema attuale nel mondo americano ma non solo, l’uso di droghe nei giovani, il film non sembra però trovare il giusto tono narrativo, mantenendosi a metà strada tra denuncia e mélo. Bravissimi gli interpreti, ma da soli non possono reggere l’impianto del racconto. Film valido ma non perfettamente riuscito. Da rilevare l’importanza anche educativa della proposta per dibattiti e riflessioni sull’argomento, il film punto di vista pastorale è complesso e problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per approfondire il rapporto genitori-figli, i rischi della droga.