Orig.: Francia/Portogallo (2006) - Sogg. e scenegg.: Manoel de Oliveira - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sabine Lancelin - Mus.: brano di autori vari - Montagg.: Valerie Loiseleux - Dur.: 72 - Produz.: Miguel Cadilhe.
Interpreti e ruoli
Michel Piccoli (Husson), Bulle Ogier (Severine), Ricardo Trepa (Barman), Leonor Baldaque (prostituta giovane), Julia Buisel . (prostituta anziana)
Soggetto
Dopo tanti anni Husson e Severine s'incontrano di nuovo. Lei cerca di evitarlo ma lui la segue e alla fine la avvicina dicendo che è pronto a rivelarle quel segreto che solo lui conosce. Lei allora accetta un invito a cena, perché é certa che in quell'occasione lui le rivelerà tutto. Nel corso della serata, Severine aspetta trepidante di sentire quello che Husson avrebbe detto tempo prima a suo marito. Ma l'attesa resta vana. Husson non ha alcuna intenzione di raccontare ciò che lei desidera sapere. La cena finisce così: Severine si allontana indispettita, e Husson sorride cinicamente soddisfatto della sua piccola vendetta.
Valutazione Pastorale
Dice Manoel de Oliveira: "Per dare un seguito al film 'Bella di giorno' (1967) di Luis Bunuel scritto insieme a Jean Claude Carriere, ho ripreso due personaggi di quel film e li ho fatti incontrare 38 anni dopo, facendo in modo che continuassero a detestarsi tanto quanto avevano fatto in passato. Tutto questo per rendere omaggio in maniera onesta a due personalità uniche nel mondo del cinema: Bunuel e Carriere". Già detta così l'idea é coraggiosa e stimolante. Ma, se non bastasse, Manoel de Oliveira, 97 anni quando ha scritto quelle parole, 99 oggi, vi aggiunge da par suo una messa in scena di folgorante bellezza filmica, la radiografia lucida, impietosa, accorata di due persone in sottile lite tra loro. Ci vuole lo sguardo inafferrabile di de Oliveira per riuscire a scavare a fondo nelle pieghe dell'anima e della mente, sopratutto per costruire una ambientazione che spacca i consueti ritmi spazio/tempo e li proietta in una indefinità eternità. Il cinema del portoghese è di una geometria così pura e armonica da scardinare le coordinate che ha di fronte e sostituirvi la fisicità di ciò che non si vede. Vede l'invisibile de Oliveira, vede ciò che esiste tra una parola e l'altra, tra uno sguardo e il suo superamento, vede la vita di personaggi che sembravano finiti ma tornano in vita. Vede il cinema , vede il confine tra verità e invenzione. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, senz'altro complesso e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ma certo più utili sono occasioni mirate, per avviare riflessioni sui molti temi (il cinema nel cinema...) che il film suggerisce.