Orig.: Italia (2015) - Sogg.: Giovanni Bognetti - Scenegg.: Giovanni Bognetti, Guido Chiesa - Fotogr.(Scope/a colori): Federico Masiero - Mus.: Andrea Farri - Montagg.: Luca Gasparini - Dur.: 100' - Produz.: Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Medusa Film.
Interpreti e ruoli
Diego Abatantuono (Vincenzo), Matilde Gioli (Chiara), Andrea Pisani (Matteo), Francesco Di Raimondo (Andrea), Marco Zingaro (Rocco), Antonio Catania (Giovanni), Francesco Facchinetti (Loris), Niccolò Senni (Carlo), Valentina Principi (Benedetta), Barbara Tabita. (Anna), Nicola Nocella (Ferdinando), Uccio De Santis (Donato)
Soggetto
Vincenzo Liuzzi, ricco industriale milanese vedovo, architetta una messa in scena per mettere in crisi i suoi tre figli tra i 20 e i 25 anni, superficiali e viziati. Fa credere loro che la sua azienda è fallita e tutti, inseguiti dalla finanza per bancarotta, devono rifugiarsi in uno sperduto paesino della Puglia e vivere in una casa vecchia e malandata. Qui a contatto con difficoltà e privazioni, nasceranno le occasioni per cambiare ruoli e rapporti...
Valutazione Pastorale
Guido Chiesa si è fatto conoscere in passato per "Il partigiano Johnny", 2000, "Lavorare con lentezza", 2004, "Io sono con te", 2010. Dopo titoli che mettevano insieme con acutezza e sagacia storia, letteratura, società e si proponevano per il pubblico selezionato, Chiesa ha aderito alla richiesta di cimentarsi con qualcosa di più aderente al mercato. Ecco allora questo "Belli di papà" una commedia diretta sul filo di un acre umorismo sociale. Il punto di partenza è un film messicano campione di incassi in patria "Nosotros los nobles" di Gary Alazraki al quale Giovanni Bugnetti e Guido Chiesa si sono ispirati per scrivere soggetto e sceneggiatura. Su un'ambientazione che mette insieme la modernità sazia e sicura di sé di Milano e la modestia dignitosa e non rassegnata di un meridione arguto e pieno di risorse, Chiesa intesse una trama divertente e incisiva di intrighi ed equivoci. Riuscendo a comporre un tessuto di realtà e finzioni piacevole e vivace, a disegnare con credibilità i percorsi di personaggi all'inizio in lite e poi via via più capaci di conoscersi, di dialogare e accettarsi nel bene e nel male. L'argomento dei soldi che non danno la felicità accusa forse qualche rughe quanto a ripetizioni ma la innata vivacità di Abatantuono ne rivitalizza l'assunto e lo rende attuale e degno di riflessione. E' giusto che i giovani ricevano comprensione e che in cambio siano capaci di attivarsi per non vivere di rendita e costruire il proprio futuro. Ne deriva un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme di taglio brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano in grado di coniugare divertimento e riflessione.