BIBO PER SEMPRE

Valutazione
Inconsistente, banalità
Tematica
Famiglia, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Enrico Coletti
Durata
96'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Tonino Guerra, Teo Teocoli, Alessandro Pondi, Riccardo Irrera Tonino Guerra, Teo Teocoli
Musiche
Marco Forni, Phil Palmer
Montaggio
Danili Perticara

Orig.: Italia (2000) - Sogg.: Tonino Guerra, Teo Teocoli - Scenegg.: Tonino Guerra, Teo Teocoli, Alessandro Pondi, Riccardo Irrera - Fotogr.(Normale/a colori): Blasco Giurato - Mus.: Marco Forni, Phil Palmer - Montagg.: Danili Perticara - Dur.: 96' - Produz.: Surf Production s.r.l., T.Time s.r.l.

Interpreti e ruoli

Teo Teocoli (Bibo Cedrelli), Anna Galiena (Marisa), Marco Della Noce (Le Mans), Luis Sepulveda (il barbone), Ramona Badescu (Alessia), Giorgio Gobbi

Soggetto

A Milano Bibo Cedrelli é un personaggio televisivo ormai affermato, felicemente sposato con Luisa e padre di tre bambine di diversa età. Un giorno nella strada sotto casa incontra un barbone, si avvicina per offrirgli dei soldi ma questi li rifiuta. Le insistenze di Bibo, sorpreso, non ottengono alcunché. Bibo riflette su questo episodio, poi ogni volta che esce o torna si avvicina e vede il barbone che si cucina e fissa le righe verticali che scorrono sullo schermo di un televisore. Dentro di lui, comincia allora a farsi strada un malessere, una crescente infelicità, una insofferenza nei confronti della vita. Prende lezioni di tango per essere più agile e vivace, ma poi rinuncia. Quando parte la registrazione dei nuovi spot pubblicitari, Bibo li affronta svogliatamente e gli sponsor manifestano qualche insofferenza. Intanto nel rapporto con la moglie ogni occasione é buona per dare il via a gelosie e incomprensioni. Ed anche nei confronti delle figlie ( la più grande nella fase dell'adolescenza, soprattutto) il dialogo diventa difficile e precario. I vari personaggi cui ha dato vita sul lavoro gli confondono di più le idee, al punto da impedirgli di ritrovare se stesso. Così un giorno, uscito di casa, decide di calarsi nei panni del senza tetto. Arriva la sera, non dà notizie di se, resta fuori. Cacciato via da un bar, all'albba rivede il barbone, e finalmente trova la forza per tornare a casa. Qui c'é Luisa, piena di timori e di paura, che non capisce più le intenzioni del marito. Ma Bibo ora ha ritrovato l'equilibrio perduto. E' più libero e in un prasto può lasciarsi andare a gesti mai fatti prima.

Valutazione Pastorale

Reduce da una lunga serie di successi televisivi, ottenuti grazie ad una spontanea e talvolta irresistibile verve nel creare personaggi nuovi o nel fare l'imitazione di nomi conosciuti, anche Teo Teocoli si lascia attrarre dal film di lungometraggio che dovrebbe essere spartiacque, linea di confine tra un 'prima' e un 'dopo', racconto/bilancio di un lungo periodo professionale. A differenza di altri di uguale provenienza (ossia televisiva) Teocoli riesce a non essere totalizzante, lascia ad altri la regia,e nella scrittura del copione coinvolge un nome 'nobile' come Tonino Guerra. Ma lo spunto non è dei più originali, la sceneggiatura gira e rigira su se stessa, la regia non riesce a inventare alcun passaggio narrativo originale. Così la crisi di identità del protagonista si muove incerta tra realismo, favoletta, apologo minimo, sempre indecisa sulla strada da seguire, sempre sottotono, sempre priva di forza e di convinzione. Sterotipata fino all'irritazione la figura del barbone, il povero felice che ha capito tutto della vita e dà lezioni agli altri, sentenziando con un intelletualismo più da Sepulveda che da autentico uomo di strada. Teocoli fa del proprio meglio, ma anche le sue macchiette sono stonate, fuori luogo, insignificanti. Un film del tutto privo di personalità, che annoia fino allo sbadiglio. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente: i contenuti che voleva proporre restano inespressi e affogano nella banalità.
UTILIZZAZIONE: in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato, ben conoscendone i limiti sopra ricordati. Si affianca ai numerosi altri, che riguardano il rapporto altalenante tra personaggi televisivi e cinema in Italia.

Le altre valutazioni

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