Sogg. e scenegg.: Pupi Avati, Antonio Avati, Lino Patruno - Fotogr. (Panoramica/a colori): Pasquale Rachini - Mus.: Bob Wilber, Riz Ortolani - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 115' - Produz.: DueA Film, Union P.N.
Interpreti e ruoli
Bryant Weeks (Leon Bix Beiderbecke), Ray Edelstein (Bismark), Julia Ewing (Aggie), Mark Collver (Burnie), Barbara Wilder (Marie-Louise), Emile Levisetti (Joe Venuti), Sally Groth (Lisa Loiacono), Romano Lucio Orzari, Matthew Buzzell, Mark Sovel.
Soggetto
Nel 1931, due mesi dopo la morte di quello che è ritenuto il più grande musicista bianco della storia del jazz, il cornettista Leon Bix Beiderbecke, suo fratello Burnie giunge a New York, per desiderio della madre, che vuol notizie sulle ultime settimane di vita del figlio, ma soprattutto vuol conoscere la sua promessa sposa, della quale egli le ha inviato la fotografia. Dopo vari tentativi, Burnie viene infine aiutato dal violinista italo-americano Joe Venuti, che rintraccia la ragazza della foto, Lisa, e la convince ad accompagnarlo a Davenport, per conoscere la famiglia del suo presunto fidanzato, promettendole in cambio di aiutarla a diventare cantante. Durante il lungo viaggio in treno, Venuti racconta a Lisa, che non ha mai conosciuto Bix, la breve vita del suo amico, da quando aveva cominciato a cercare lavoro in una orchestrina, a quando è morto a 28 anni per alcoolismo. Figlio di ricchi borghesi, che volevano per lui seri studi e lavoro sicuro e si opponevano decisamente ad una carriera di musicista, Bix, dotato di un eccezionale talento per il jazz, alterna grandi successi nelle maggiori orchestre (come quella di Frankie Trumbauer) a ritorni in famiglia, fra rimproveri, pentimenti e promesse vane, oppure a periodi di cura, anche in ospedale, contro le conseguenze dell'alcoolismo e delle eccessive fatiche, causate dagli spettacoli. Per pochi anni egli è una star, che si esibisce trionfante da Chicago a New York, insieme ai fedeli amici, Don Murray, Joe Venuti e Hoay Carmichael, guadagna molto denaro e frequenta ambienti di lusso, ma distrugge rapidamente il suo fisico e il suo talento, e presto non riesce a suonare, se prima non beve. Dopo un periodo di disintossicazione, Bix torna all'alcool, ma si accorge di essere ormai incapace di suonare, e si riduce, senza lavoro, senza soldi e malato, a trascinarsi in giro penosamente, senza voler incontrare né amici, né parenti. Bix ha parlato spesso del suo desiderio d'ammogliarsi, pur avendo avuto solo vaghi tentativi di legami o squallidi incontri mercenari. Un giorno, fattosi prestare dei soldi da Venuti, si fa aiutare da lui a scegliere nella vetrina di un fotografo la foto di una ragazza sconosciuta, che invia alla madre: è quella di Lisa. Pochi giorni dopo Bix muore.
Valutazione Pastorale
Il regista Pupi Avati, da sempre appassionato di jazz, ha offerto in questo film un omaggio entusiasta alla figura del mitico Leon Bix Beiderbecke, il miglior cornettista bianco. Assai curata appare la colonna sonora, nella quale è stato meticolosamente riprodotto lo stile del jazz dell'epoca, e molto eleganti e raffinati sono sia la ricostruzione dell'ambiente che i costumi. Nel racconto, però, che si serve di eccessivi flash-back ed è condotto con troppa freddezza, il protagonista resta piuttosto sfocato, sia perché il giovane attore Bryant Weeks, che lo impersona, non è abbastanza espressivo, sia perché il carattere del personaggio non è sufficientemente chiarito. Interessanti i rapporti complessi e dolorosi di Bix con la famiglia, che lo ama e che egli ama, ma che non sa capire la sua vocazione alla musica, e non crede nel talento eccezionale, di cui è dotato.