Sogg. e Scenegg.: Craig Bolotin, Warren Lewis - Fotogr.: (scope/a colori) Jan Debont - Mus: Hans Zimmer - Montagg.: Tom Rolf - Dur.: 110' - Produz.: Jaffe Lansing, Michael Douglas - Vietato ai minori degli anni quattordici
Interpreti e ruoli
Michael Douglas (Nick Concklin), Andy Garcia (Charlie Vincent), Ken Takakura (Nasahiro Matsumoto), Kate Capshaw (Joyce Kingsley), Yusaku Matsuda (Sato), Tornisaburo Waicayama (Sugai), Shigeru Koyana (Ohashi), Yuya Uchida, Mnuki Ono
Soggetto
in un pubblico locale di New York scoppia una rissa seguita da sparatoria, fra la mafia locale e Sato, un esponente della altrettanto potente Yakuza giapponese. Sato viene coraggiosamente catturato dall'agente Nick Concklin, presente per caso nella grande sala con il collega Charlie Vincent. Poichè le Autorità nipponiche ne hanno chiesto l'estradizione, i due poliziotti consegnano il criminale all'aeroporto di Osaka ad alcuni agenti di polizia. Ma è un imbroglio; si tratta in realtà di finti agenti della stessa banda di Sato. Beffati clamorosamente e inviperiti, i due americani restano sul posto (come "osservatori", viene loro precisato dal capo della polizia) e affidati all'integerrimo e scrupoloso ispettore Matsumoto, che conosce l'inglese, incaricato di scovare Sato, scomparso nel nulla. Nick però di fare l'osservatore non ha alcuna voglia: con l'amico si mette in caccia lui pure, mescolandosi alla folla sterminata, girando per mercati e ritrovi finchè trova la pista giusta, in ciò aiutato da una giovane americana (Joyce Kingsley) che fa la hostess in un club di lusso. Sato è l'ex braccio destro di Sugai (l'onnipotente padrino della Yakuza), deciso a mettersi in proprio in concorrenza con l'altro nella stampa di dollari falsi (allo stesso Sugai il bieco Sato aveva sottratto nella rissa a New York una delle due matrici necessarie, inviata in esame alla mafia della metropoli americana). Le due bande si spiano e lottano per il predominio: dopo la cruda morte di Charlie, Sugai contatta Nick e lo incarica di far fuori Sato, in occasione di un raduno di altri boss della Yacuza nei dintorni di Osaka. Sato sembra da prima fare un gesto di sottomissione (addirittura mutilandosi della falange di un dito), poi ferisce orrendamente con un coltello il suo ex principale, ma Nick lo insegue e dopo una lotta cruenta lo cattura, consegnandolo quindi al capo della polizia. All'aeroporto, Nick e Matsumoto si salutano con rispetto e amicizia sincera. Il giapponese sa da tempo che non tutte le passate imprese di Concklin sono limpide, ma gli tocca di rimanere stupito, quando l'americano lascia nelle sue mani il proprio dono: sotto una camicia vi sono le due matrici, che erano state destinate a fabbricare dollari falsi.
Valutazione Pastorale
non bisogna credere che, malgrado brutalità e crudezze, manchino nel film venature psicologiche di poco spicco. Ridley Scott è regista per natura portato a visioni eccitanti e madornali, a immagini fulgenti e piene di respiro, ma non insensibile anche alle note sottili. Si può cogliere non solo nella pacata e rigorosa figura del poliziotto giapponese, ma anche in quella dell'americano, meno controllato, tipo scomodo per i suoi superiori date le intemperanze e la scarsa ortodossia nei comportamenti, ma generoso nell'amicizia e disposto a pagare anche di persona. Con altrettanto talento drammatico e di sceneggiatura bene emerge nel film il contrasto di mentalità e di metodi fra Occidente e Estremo Oriente nello svolgere indagini e acciuffare colpevoli, con l'efficienza da un lato, con più caloroso e intuitivo impegno soggettivo dall'altro, specie dopo che l'assassinio del giovane collega trasforma la caccia di Nick in una impresa da eroe solitario. È ben chiaro che il lavoro di Scott gioca tutte le sue carte in una girandola mozzafiato: due ore di bordate, una tensione che mai viene meno, una martellante eccitazione (mai gratuita o forzata oltre le righe), per un poliziesco che ha sapori autentici e ferrea logica narrativa, dilatata in immagini e atmosfere da capogiro. La scelta stessa dei luoghi deputati - un mercato ittico ad Osaka, le piazzole di addestramento al golf in appositi edifici destinati a clienti di classe, le vampe ed il frastuono di un'acciaieria - fanno da cornice ad azioni violente e spericolate, in una visione di straordinaria efficacia per dimensioni e ricchezza. Il brulichio della folla nelle strade e la vivezza di ogni minimo dettaglio si alternano alla vistosa eleganza degli ambienti chiusi o riservati della immensa metropoli, oltre che alla ferocia, di determinati momenti. Con forti e pertinenti caratterizzazioni e notazioni e senza un attimo di respiro, in un quadro che ha tutti i crismi della realtà ed il fascino del fantastico. Storia dura e brutale quando e quanto occorre; un poliziesco che esce dai moduli consueti, soprattuto per splendore di immagini. La fotografia è sempre scintillante nelle notti e davanti ai grattacieli di Osaka, mirabilmente filtrata in pochissimi colori negli interni, mentre alla colonna sonora ha provveduto Hans Zimmer qui fertile e graffiante. Tra gli interpreti Michael Douglas, credibile, scattoso e sempre più maturo attore e Ken Takakura.