Orig.: Italia (2001) - Sogg. e scenegg.: Enrico Caria - Fotogr.(Panoramica/a colori): Italo Pesce Delfino . Mus.: Felice Cosma, Pivio e Aldo De Scalzi - Montagg.: Fabio Nunziata, Cecilia Zanuso - Dur.: 75' - Produz.: Cattleya.
Interpreti e ruoli
Biagio Izzo (Scellone), Claudio Gregori/Greg (Flaminio Gaeta), Pasquale Petrolo/Lillo (Gigino), Cinzia Mascoli (Rosaria), Zuleika Dos Santos (Sonia), Giovanni Mauriello (Walter), Cristiano Callegaro (Ragno), Pietro De Silva (Focanera), Tilde De Spirito . (Addolorata)
Soggetto
Il boss Scellone, che spaccia il 'blek giek', droga capace di causare una morte apparente, durante una rapina accusa forti dolori al petto, e va a farsi visitare dal dott. Gaeta, che ritiene essere necessario un trapianto di cuore. Per questa operazione viene convocato il dott. Ferrante, che si presenta con un'assistente ex amante proprio di Gaeta. Quest'ultimo, vinto dalla gelosia, uccide Ferrante. Dopo questa sparatoria nello studio, Scellone, sempre più sofferente, chiede a Gigino, un tossicodipendente che ha assunto il blek giek, di contattare il fratello Walter. Di lì a poco però sia Walter che Scellone muoiono, quest'ultimo cadendo da una finestra sullo strumento di un arrotino. Approfittando della situazione, Gigione e l'amico Ragno si impossessano di tutto il blek giek conservato dal boss, comprano una barca e vanno in alto mare. Girano per giorni e notti, finché un'altra imbarcazione non arriva a soccorrerli. Il blek giek si è disperso nelle acque, e i pesci a loro volta ne restano 'drogati'.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commediola di prevalente taglio farsesco, nella quale confluiscono alcuni comici di provenienza televisiva (Lillo & Greg) e altri che calcano i palcoscenici del cabaret (Izzo). La vicenda scivola quasi subito nel 'non sense', e la messa alla berlina del sottobosco dei piccoli boss mafiosi e della droga é affidata a qualche momento azzeccato, qualche osservazione non peregrina, accanto a passaggi al contrario affrettati ed esagerati. L'aria del prodotto artigianale, e una comicità 'noir' un po' pungente un po' malinconica tengono in piedi la storiella e consentono di arrivare alla fine sulla scia di un umorismo esagitato ma in certe occasioni azzeccato. Pur non ponendosi grandi obiettivi, il film raggiunge quello di un divertimento sgangherato ma non volgare. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, con riserve dovure a qualche grossolanità sparsa.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo presente che le atmosfere sono quelle della comicità napoletana, con tutte le sue caratteristiche. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.