Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: tratto dal libro di Bruce Porter - Scenegg.: David McKenna e Nick Cassavetes - Fotogr.(Scope/a colori): Ellen Kuras - Mus.: Graeme Revell - Montagg.: Kevin Tent - Dur.: 124' - Produz.: Ted Demme, Joel Stillerman, Denis Leary.
Interpreti e ruoli
Johnny Depp (George Jung), Franka Potente (Barbara), Ray Liotta (Fred), Rachel Griffiths ( il padre di George), Penelope Cruz (la madre di George), Paul Rubens (Mirtha), Jordi Molla (Derek), (Diego)
Soggetto
Il giovane George Jung, stanco di vivere in una famiglia povera ma onesta e di vedere suo padre trattato come una marionetta dalla madre, si trasferisce in California tra surfisti e hostess. Con la fidanzata Barbara e l'amico Derek comincia un traffico di marijuana che lo fa finire nel mirino della polizia. Il ragazzo sembra al sicuro, ma la madre lo denuncia e lui finisce in prigione. Barbara muore di una malattia che teneva nascosta e George, che la considerava l'affetto più importante della sua vita, cade più in basso di prima. In cella conosce Diego che, appena uscito, lo fa socio di un traffico di cocaina dalla Colombia a Hollywood e poi fino alla East Coast. Ricchissimo, deposita tutti i suoi averi in una banca colombiana, sposa la bella Mirtha e diventa padre di Kristina. Più si va in alto però, più la caduta é violenta: Diego lo taglia fuori dal giro; la banca, che non era affidabile, gli fa sparire i soldi; Mirtha se ne va con la bambina, e George finisce di nuovo in carcere. Uscitone, tenta di recuperare il rapporto con la figlia, ma proprio mentre sembra riuscirvi, ricade nel giro e questa volta viene condannato all'ergastolo. Ancora oggi é recluso e finirà di scontare la pena nel 2015.
Valutazione Pastorale
Si tratta della storia vera dell'uomo che ha introdotto l'uso della cocaina a Hollywood. Il film è strutturato essenzialmente in due grossi blocchi della vita di George Jung, dai frizzanti anni Sessanta ai più cupi anni Novanta, sempre segnata dal traffico di stupefacenti. La prima parte rappresenta la sua giovinezza, il periodo spensierato vissuto sulle spiagge della California: lo spaccio è quello delle droghe cosiddette leggere. Poi si passa al secondo periodo, quello delle droghe pesanti. George, ormai adulto, tenta ancora di vivere con superficialità e senza farsi problemi, ma la sua vita si complica sempre più, fino a precipitare; in un mondo scorretto, viene più volte 'venduto' e finisce ripetutamente in prigione. Il tradimento più sconvolgente è quello della madre, che lo denuncia alla polizia non per salvarlo, ma solo per non essere definita da vicini e parenti 'la madre dello spacciatore': un atto di puro egoismo. Gli errori sempre puniti di George non lasciano dubbi sulla insensatezza del suo modo di vivere, anche se il film non mostra mai l'amorale protagonista pentito dei suoi traffici. A distruggerlo é il crollo del suo mondo affettivo: la perdita di madre, moglie, figlia. Il copione soffre di qualche lungaggine, con momenti didascalici e moralistici. Efficace il primo piano sul volto del vero George Jung (scavato e con gli occhi tristi) come immagine finale della vicenda. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, per il suo alternare momenti propositivi e di denuncia con altri meno risolti che generano una certa ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Ma ambientazione e costumi sono molto aderenti alle epoche descritte e l'insieme si presenta con il taglio della biografia spettacolare. Attenzione comunque da riservare proprio per le ambiguità anche in caso di passaggi televisivi.