Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Woody Allen - Fotogr.(Scope/a colori): Javier Aguirresarobe - Mus.: Christopher Lennerz (con brani di autori vari) - Montagg.: Alisa Lepselter - Dur.: 98' - Produz.: Letty Aronson, Stephen Tenenbaum, Edward Walson.
Interpreti e ruoli
Alec Baldwin (Hal), Cate Blanchett (Jasmine), Louis C. K. (Al), Bobby Cannavale (Chili), Andrew Dice Clay (Augie), Sally Hawkins (Ginger), Peter Sarsgaard (Dwight), Michael Stuhlbarg (dr. Flicker), Tammy Blanchard (Jane), Max Casella ( amica di Jasmine), Alden Ehrenreich (Eddie)
Soggetto
Jasmine, elegante donna newyorchese, arriva a San Francisco, ormai rassegnata a trasferirsi nel modesto appartamento della sorella Ginger. Alla decisione Jasmine è arrivata dopo il fallimento del matrimonio con il ricco uomo d'affari Hal. Quando ha scoperto che la tradiva con numerose donne, Jasmine ha denunciato tutti i loschi traffici da lui commessi e lo ha fatto arrestare. In preda ad uno stato psicologico molto fragile, Jasmine non sta volentieri a casa della sorella e non sopporta Chili, il suo fidanzato, che considera un 'perdente'. I tentativi per rifarsi una vita si scontrano continuamante con la sua necessità di sentirsi superiore agli altri. Incontra Dwight, un diplomatico colpito dalla sua bellezza, che la corteggia e le chiede di sposarla ma tutto va a monte quando Al, l'ex marito di Ginger, interviene a svelare il suo passato. Jasmine ora si sente sola. E si siede affranta su una panchina in città.
Valutazione Pastorale
"Fin dal primo minuto si capisce che Jasmine è una donna persa - afferma Allen- Il fatto che lei si ritrovi a parlare da sola è sintomo di chi ha dei problemi evidenti". E' un personaggio complicato questa Jasmine: una donna in stato emotivo precario e totalmente instabile, per curare il quale assume farmaci antidepressivi senza troppo controllo. Elegante e impeccabile, bella e impossibile, Jasmine è forse il prototipo di quelle donne newyorchesi inserite in una vita di eterea armonia mondana ma incapaci di gestire situazioni contrarie. La crisi economica ha creato simili mostri nella Grande Mela? Di certo questo 43 LM di Allen è uno tra i più aspri e incisivi rispetto al dualismo commedia/dramma. E' una commedia per la invidiabile, sulfurea leggerezza dei dialoghi, degli ambienti, per la capacità umorale e fragrante di assaporare il gusto di interni e di esterni con il sottofondo di una colonna sonora di intensa classicità jazz. Ma è dramma, almeno in due occasioni: quando Jasmine denuncia il marito, non per senso di onestà ma perchè scottata dai tradimenti in serie; quando il figlio le dice deciso di non volerla più vedere perchè incapace di perdonarla. Sono due snodi narrativi che configurano tipiche situazioni da dramma metropolitano moderno. Ne consegue che, dopo 44 anni di carriera (primo film "Prendi i soldi e scappa", 1969), Allen conserva una freschezza e una capacità di osservazione invidiabili. E che il cinema è ancora per lui (e per qualcuno degli spettatori) un fenomenale antidoto alle depressioni causate dalla quotidianità. Ricco nelle pieghe del racconto di molti altri spunti da cogliere di volta in volta, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e senz'altro problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come ritratto dolce/amaro di una certa America contemporanea. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.