In Concorso alla 79a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il film ha ottenuto il Leone d'argento per la miglior regia di Luca Guadagnino e il Premio Marcello Mastroianni a Taylor Russell
Interpreti e ruoli
Timothée Chalamet (Lee), Taylor Russell (Maren), Mark Rylance (Sully), Michael Stuhlbarg (Jake), André Holland (Mr Yearly), Chloe Sevigny (madre di Maren), Anna Cobb (sorella di Lee), David Gordon Green (Brad), Jessica Harper (Nonna di Maren)
Soggetto
USA anni ’80, Maren è una diciottenne che si sposta di città in città con il padre. Una sera la giovane, mossa da un istinto irrefrenabile, morde una compagna di scuola. Nello spaesamento, comprende di avere istinti cannibali sin dalla prima infanzia. Lasciata sola dal padre, Maren si mette in viaggio alla ricerca di risposte, anzitutto sulle tracce della madre scomparsa...
Valutazione Pastorale
L’ultima volta che aveva partecipato in gara a Venezia era stato nel 2018 con “Suspiria”. A distanza di quattro anni Luca Guadagnino, regista palermitano classe 1971, si presenta in Concorso alla Mostra del Cinema con un film profondamente a stelle e strisce, “Bones and All”, opera che prende le mosse dall’omonimo romanzo di Camille DeAngelis. Un viaggio on the road nel cuore degli Stati Uniti, nella periferia desolata, popolata da un’umanità che appare fragile e dispersa. Disgraziata. Attraverso il macabro e angosciante “percorso di formazione” di due giovani ventenni, Guadagnino racconta un timido desiderio di riscatto. Ha dichiarato: “C’è qualcosa nei diseredati, in coloro che vivono ai margini della società che mi attira e commuove. Amo questi personaggi. Il cuore del film batte teneramente e affettuosamente nei loro confronti. Mi interessano i loro viaggi emotivi. Voglio vedere dove si aprono le possibilità per loro”.
La storia. USA anni ’80, Maren (Taylor Russell) è una diciottenne che si sposta di città in città con il padre. Una sera la giovane, mossa da un istinto irrefrenabile, morde una compagna di scuola. Nello spaesamento, comprende di avere istinti cannibali sin dalla prima infanzia. Lasciata sola dal padre, Maren si mette in viaggio alla ricerca di risposte, anzitutto sulle tracce della madre scomparsa (Chloë Sevigny). Tra le prime conoscenze c’è il vagabondo Lee (Timothée Chalamet) che condivide gli stessi tormenti…
Sceneggiato da Dave Kajganich, “Bones and All” non è un film facile da affrontare. Sulle prime il appare non poco respingente, soprattutto per il tema del cannibalismo. C’è da dire, però, che Guadagnino stupisce e sorprende, perché maneggia materia incandescente con acuta eleganza, accostando note macabre a passaggi marcati da grande lirismo.
Senza nascondere dunque passaggi crudi e asciutti, che lasciano poco spazio all’immaginazione, a ben vedere “Bones and All” sembra comporsi come una complessa metafora dell’emarginazione sociale. Maren e Lee sono due giovani cresciuti in uno sfondo periferico condizionato da difficoltà, povertà e violenze; sentendosi dei mostri per gli incontrollabili istinti che li assalgono, si mettono in viaggio in cerca di risposte. Due solitudini che si incontrano e tentano di salvarsi reciprocamente, provando ad arrestare la vertigine del Male che dimora in loro. Una tragica ricerca della salvezza.
Si rimane interdetti al termine della visione, suggestionati da immagini terrificanti legate al cannibalismo, ma al contempo affascinanti da un racconto allegorico di ultimi in cerca di futuro. “Bones and All” risulta una poesia che rischia però di rimanere impantanata nel raccapricciante. Complesso, problematico e per dibattiti, il film è indicato per adulti.
Utilizzazione
Film indicato per un pubblico adulto, capace di gestire i temi e il linguaggio in campo.