BROTHER

Valutazione
Discutibile, violento
Tematica
Conflitti etnici, Mafia, Psicologia, Violenza
Genere
Grottesco
Regia
Takeshi Kitano
Durata
110'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti
Titolo Originale
Brother
Distribuzione
Key Films
Musiche
Joe Hisaishi
Montaggio
Yoshinori Ota, Takeshi Kitano

Orig.: Stati Uniti/Giappone/Gran Bretagna (2000) - Sogg. e scenegg.: Takeshi Kitano - Fotogr.(Panoramica/a colori): Katsumi Yanagijima - Mus.: Joe Hisaishi - Montagg.: Yoshinori Ota, Takeshi Kitano - Dur.: 110' - Produz.: Jeremy Thomas, Masayuki Mori - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Takeshi 'Beat' Kitano (Yamamoto), Omar Epps (Denny), Claude Maki (Ken), Claude Maki, Masaya Kato, Ren Osugi, Susumu Terajima, Ryo Ishibashi.

Soggetto

Solitario esponente della yakuza, sconfitto in una guerra contro una famiglia rivale e abbandonato dal fratello più leale, Yamamoto ha ormai un solo desiderio: ritrovare il fratello minore trasferitosi dal Giappone a Los Angeles per studiare. Giunto nella città californiana, Yamamoto si imbatte in Denny, un ragazzo di colore che cerca di derubarlo per strada. Yamamoro reagisce con violenza e ferisce Danny ad un occhio. Dopo aver molto girovagato, Yamamoto trova finalmente Ken, scopre che è diventato uno spacciatore di droga e che Denny, l'uomo ferito, è suo grande amico. Trasferitosi in casa del fratello, Yamamoto diventa amico di Denny e, col trascorrere del tempo, riesce a formare una propria banda che pian piano si afferma come un'agguerrita organizzazione criminale, capace di esercitare controllo sul territorio e di arrivare allo scontro con una famiglia della mafia. Tra appuntamenti, agguati,incontri comincia una sequela di sparatorie e intimidazioni senza risparmio e senza limiti di omicidi. Quando la violenza raggiunge vertici spasmodici, anche Yamamoto ne rimane vittima. Ma Denny, che fugge in macchina, trova la forte somma in denaro lasciata nascosta dal giapponese. E ad alta voce lo ringrazia per averlo scelto come destinatario del 'regalo'.

Valutazione Pastorale

Questo primo film girato dallo scrittore-attore-regista Takeshi Kitano fuori dal Giappone e in terra d'America é una storia che si muove sui toni dell'ironico e, con più decisione, del grottesco. Reduce dal poetico viaggio-metafora di "L'estate di Kikujiro", Kitano torna a cornici più vicine al Leone d'oro "Hana-bi". Bersaglio del regista giapponese sono i racconti (e i film) di gangster e di mafia, un 'genere' molto preciso, sia in America che in Giappone. Di fronte a questo tipo di copioni, il Kitano attore si pone con occhio cinico e disilluso. Il film così ridicolizza gli eccessi sia di certa cultura giapponese tradizionale ( i riti fatti di sacrifici su se stessi) sia della pretesa americana di risolvere tutto, sempre facendo ricorso alle armi. In certi momenti il gioco, scoperto e sopra le righe, funziona e crea sequenze godibili e situazioni divertenti. In certi altri, l'insistenza diventa maniera, ripetizione, incapacità di variare registro: ingenerando fastidio, e qualche doverosa presa di distanza di fronte ad una ferocia cinica e fredda. Dal punto di vista pastorale, e tenendo presente la necessità di avvertire e rispettare la sensibilità di larghe fasce di pubblico, non si può fare a meno di notare che la violenza visiva delle armi e degli omicidi è frequente e qua e là superflua. Il film è dunque da valutare come discutibile, e crudo per la ruvidità delle immagini,sia pure ammorbidite da sprazzi di umorismo e di toni scherzosi.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, sconsigliandone però la visione per minori e famiglie e riservandolo per un pubblico in grado di cogliere l'ironia e il taglio provocatorio del racconto.

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