Il film è stato presentato al 72° Festival del Cinema di Berlino (2022), sezione Panorama
Interpreti e ruoli
Gaia Di Pietro (Benedetta), Andrea Carpenzano (Amanda), Barbara Chichiarelli (Anna), Giandomenico Cupaiolo (Marco), Francesca Antonelli (Silvana), Alessio Praticò (Mario), Claudia Salerno (Claudia), Rachele Petavrachi (Rachele), Germana Petavrachi (Giada), Paola Tintinelli (Alma), Emanuele Maiorano (Primo)
Soggetto
Benedetta, 15 anni, vive la fase dell’adolescenza nella quale l’essere “grassa” la porta a vedere un mondo che le è del tutto ostile. La mamma Anna fatica a rapportarsi con lei e ogni giorno diventa una battaglia…
Valutazione Pastorale
Il tema è quello dell’età giovanile nel momento (difficile) in cui ci si rende conto di un’inesorabile, personale, diversità. Benedetta è una ragazza “oversize” che convive con misure spesso stigmatizzate dalla società. Alla mamma che le chiede come mai abbia così poco appetito, può solo rispondere con un desolante “Non sei contenta?” Così Benedetta si costruisce a poco a poco un mondo tutto suo, al centro del quale c’è una giostra. Per aiutarla a salire su quella giostra, Benedetta si affida ad Amanda, che nel gruppo di giostranti parcheggiato in uno spicchio di periferia romana, è, come dice il nome, colei che deve essere amata. Da questo momento per Benedetta finisce la realtà e comincia il sogno. Ad Amanda la ragazza si affida totalmente, aderendo a una dimensione inclusiva che addolcisce la sua quotidianità. La regista di “Calcinculo”, Chiara Bellosi, classe 1973, si diploma alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, realizza alcuni Doc e un primo film, “Palazzo di Giustizia”, nel 2020. Questo è il suo secondo film. “È una fiaba - dice Chiara - e come tale vive di oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti (…) Quando ho letto il copione, ho detto: è una fiaba nera come il fitto della foresta ma col sentiero seminato di paillettes”. Una fiaba, certo, dove l’incontro casuale tra Amanda e Benedetta richiama quello, più scavato e poetico ma non tanto lontano, tra Zampanò e Gelsomina. C’è in ballo il recupero degli ultimi che risalgono la scala sociale, il nuovo/vecchio valore che merita ogni essere umano. Così il film propone il suo nitido, attuale messaggio. Dal punto di vista pastorale, il film “Calcinculo” è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Dietro la maschera della metafora, il film affronta temi forti e talvolta scabrosi. È da proporre con attenzione anche per adolescenti, opportunamente aiutati nella visione.