Orig.: Gran Bretagna (2003) - Sogg. e scenegg.: Juliette Towhidi, Tim Firth - Fotogr.(Scope/a colori): Ashley Rowe - Mus.: Patrick Doyle - Montagg.: Michael Parker - Dur.: 108' - Produz.: Nick Barton, Suzanne Mackie.
Interpreti e ruoli
Helen Mirren (Chris), Julie Walters (Annie), Penelope Wilton (Ruth), Annette Crosbie (Jessie), Celia Imre (Celia), Linda Bassett (Cora), Georgie Glen (Kathy), Angela Curran (May), Rosalind March (Trudy), Ciaran Hinds (Rod), John Alderton . (John)
Soggetto
Non succede mai nulla a Skipton, paesino sperduto dello Yorkshire. Nelle riunioni del locale club femminile si parla di fiori e si premia la torta migliore. Bisogna spettare un evento tragico, perchè qualcosa si muova. John, marito di Annie, si ammala e in breve tempo muore di leucemia. Ora un obiettivo c'é: impegnarsi per combattere quella malattia. Raccogliere fondi, ma come, e da chi, se nel paese tutti si conoscono e hanno già fatto il possibile? Mentre si trova dal meccanico, Chris ha l'idea giusta: un calendario, con loro, signore ormai mature, in pose scherzose e allegre per sfruttare l'onda del successo di quegli oggetti per molti di culto. Cinque amiche accettano dopo non poche esitazioni. Accanto a Chris, ci sono Annie, Ruth, Celia, Cora, Jessie. La realizzazione incontra inevitabili difficoltà (prima tra tutte l'opposizione dell'associazione femminile) ma arriva alla conclusione. Ora stampa e televisione assediano le donne, e qualcuno con l'inganno avvicina i mariti per avere indiscrezioni particolari. Chiamate addirittura da Hollywood, le donne arrivano in California, entrano in uno studio, sono utilizzate per reclamizzare nude alcuni prodotti alimentari. Annie capisce che quello non era nelle loro intenzioni, e il gruppo rientra in Inghilterra. Intanto la vendita del calendario ha portato un incasso di 286mila sterline. E ora Chris e Anna preparano sull'argomento la prossima conferenza all'associazione femminile.
Valutazione Pastorale
Il fatto, come si sa, è autentico, accaduto nel 1999. Nigel Cole, già regista de "L'erba di Grace", dirige un copione tratto da quegli avvenimenti che trova l'elemento più apprezzabile nell'equilibrio con cui si amalgamano vari registri: c'é il dramma (quanto doloroso) della leucemia e subito dopo quello della perdita della persona cara; c'é l'ironia della scelta del calendario, tra provocazione e divertimento; c'é la satira della profonda provincia inglese, pungente e azzeccata nella descrizione di quella 'tranquillità' oziosa e ripetitiva; c'è la proposta di riflesione sui mass-media e sul loro ruolo nella società attuale. Quest'ultimo punto sembra quello più stratificato: perché se è vero che il fine è altamente nobile, è altrettanto vero che le donne fanno ricorso ad uno dei veicoli (il calendario, appunto) più commerciali e sfruttati della odierna comunicazione, luogo di occultamento per eccellenza di linguaggi, messaggi, aspirazioni. Su queste ambivalenze la storia riesce a non soffermarsi più di tanto, facendo comunque retrocedere le donne nel momento in cui l'industria californiana le avrebbe del tutto fagocitate. Film godibile dunque, privo di compiacimenti, critico anche verso un certo modo apatico di vivere il quotidiano a favore della creatività. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in altre circostanze sia come buon intrattenimento sia per parlare dei temi sopra indicati.