CAPRI-REVOLUTION

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
cinema/società, Guerra
Genere
Drammatico
Regia
Mario Martone
Durata
122'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Italia/Francia
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Mario Martone, Ippolita Di Majo
Fotografia
Michele D'Attanasio
Musiche
Sascha Ring, Apparat, Philipp Thimm
Montaggio
Jacopo Quadri, Natalie Cristiani
Produzione
Nicola Giuliano, Francesca Cima,

Interpreti e ruoli

Marianna Fontana (Lucia), Reinout Scholten van Aschat (Seybu), Antonio Folletto (Carlo, il dottore), Gianluca Di Gennaro (Antonio), Eduardo Scarpetta (Vincenzo), Ludovico Girardello (Luca, detto Citrus), Donatella Finocchiaro (La madre), Maximilian Dirr (Herbert)

Soggetto

Capri 1914, un gruppo di giovani del nord Europa si unisce in una comunità che sposa spiritualismo e affrancamento dalle convenzioni sociali. Sull'isola abita con la sua famiglia Lucia, una giovane capraia, che rimane affascinata da questa esperienza…

Valutazione Pastorale

Regista e sceneggiatore teatrale e cinematografico, Mario Martone presenta a Venezia75 “Capri-Revolution”, opera che chiude il ciclo dedicato alla storia dell’Italia tra ‘800 e ‘900, dopo “Noi credevamo” e “Il giovane favoloso”. Scritto da Martone con Ippolita di Majo, il film si ispira alla reale esperienza della comune del pittore Diefenbach a Capri all’inizio del XX secolo. Siamo nel 1914, alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, e a Capri desta scalpore una comune che sposa spiritualismo e affrancamento dalle convenzioni sociali. La ventenne Lucia (Marianna Fontana), capraia nell’isola, rimane affascinata da tale esperienza, in particolare dall’artista Seybu (Reinout Scholten van Aschat). A proporre una visione più realistica e pragmatica è invece un giovane medico dagli ideali patriottici (Antonio Folletto). Lucia inizia così una sua personale ricerca.
L’incontro tra la società dell’isola, tendenzialmente chiusa e arcaica, e le nuove forme di cultura di stampo nordeuropeo provoca sconquassi che mettono in crisi pensieri e abitudini della giovane Lucia. Martone affronta questa materia con grande impeto e coraggio, componendo un quadro visivo suggestivo e potente (eccellente la fotografia). Il problema però risiede nella scrittura e nello svolgimento della storia, talvolta incerto o dispersivo. Ottima forma, ma contenuto debole.
Filo rosso del racconto è il percorso di affermazione di Lucia che rifugge dal matrimonio di convenienza, dando ascolto ai propri desideri. Con audacia, si allontana da casa per sperimentare il modello utopistico che propone la comune. Anche quello, però, abbagliante e rivoluzionario, le appare stretto e limitato. Lucia sogna un ‘nuovo mondo’ dove una donna è libera di scegliere. Temi attuali, resi con intensità dalla giovane Fontana, ma il film non decolla del tutto. Dal punto di vista pastorale, “Capri-Revolution” è complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare nella programmazione ordinaria con le dovute cautele alla presenza di minori, come occasione per dibattiti sulla società degli inizi del secolo scorso in Europa.

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