Cattiva coscienza

Valutazione
Brillante, Complesso
Tematica
Amore-Sentimenti, Famiglia - genitori figli, Libertà, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Davide Minnella
Durata
110'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Cattiva coscienza
Distribuzione
Vision Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Stefano Sardo, Giordana Mari e Teresa Gelli
Fotografia
Marco Bassano
Musiche
Michele Braga
Montaggio
Sarah McTeigue
Produzione
Italian International Film (Gruppo Lucisano) in collaborazione con Vision Distribution e Sky

Interpreti e ruoli

Filippo Scicchitano (Filippo), Francesco Scianna (Otto), Matilde Gioli (Valentina), Giovanni Esposito (Trentanove), Beatrice Grannò (Luisa), Caterina Guzzanti (Dodici), Alessandro Benvenuti (Eriberto), Gianfranco Gallo (Leonardo Sforza), Drusilla Foer (La presidente)

Soggetto

In un mondo parallelo al nostro, il Mondo Altro, vivono e lavorano le coscienze di uomini e donne. Ciascuna osserva e guida, attraverso un monitor, l’individuo che le è stato assegnato. Spesso si sentono scoraggiate, demotivate, inascoltate. Tutte, tranne Otto. Lui è la coscienza di Filippo, avvocato serio e generoso, fedele alla fidanzata Luisa. Quando Otto, complice una distrazione, perde di vista il suo protetto per pochi minuti, s’innesca una serie di eventi incontrollabili che lo costringono a precipitarsi sulla terra per sistemare le cose.

Valutazione Pastorale

Davide Minnella ha diretto “Ci vorrebbe un miracolo” (2014) e “La cena perfetta” (2022), come autore e sceneggiatore televisivo ha firmato “I soliti ignoti. Il ritorno”, “Affari tuoi. Formato famiglia”, “La vita in diretta” e “Viaggio nella Grande Bellezza”. È al cinema ora con “Cattiva coscienza”, una commedia sentimentale condita di fantascienza. La storia. In un mondo parallelo al nostro, chiamato Mondo Altro, vivono e lavorano le coscienze degli esseri umani. Antropomorfe in tuta blu, dai monitor controllano e dirigono gli individui loro assegnati. Un giorno, come nelle migliori tradizioni delle aziende americane di successo, la presidente (Drusilla Foer) appare (in senso letterale: lo fa attraverso un ologramma alla Star Wars) per annunciare alle coscienze radunate per l’occasione che una di loro, Otto (Francesco Scianna), zelante e scrupolosissimo, si è aggiudicata il premio come migliore coscienza dell’anno: il suo protetto è Filippo (Filippo Scicchitano), avvocato serio e generoso, felicemente fidanzato con Luisa (Beatrice Grannò) e prossimo alle nozze. Pago del successo raggiunto Otto si distare e lascia il suo protetto “incustodito”: bastano dieci minuti perché Filippo metta a soqquadro la propria vita. Incontra Valentina (Matilde Gioli), se ne innamora e manda a monte il matrimonio. Ad Otto non resta che intervenire di persona: si precipita nel mondo reale assumendo le sembianze di Nicola, un ex compagno di scuola di Filippo e cerca in tutti i modi di mettersi tra lui e Valentina per riportarlo sulla retta via. Ma la cosa non è così semplice anche perché sarà lo stesso “Nicola” a perdersi…
“Cattiva coscienza” è la classica commedia in cui un intervento “esterno”, con l’intento di mettere ordine, finisce per creare più scompiglio. Una di quelle storie - con un finale già visto molte volte – che si dipana in un crescendo di equivoci e pasticci ad alto tasso di improbabilità, dove la comicità è garantita dallo spaesamento e dalle ingenuità di chi si trova catapultato in un mondo diverso (o in un tempo diverso). E se in campo letterario tutto è cominciato nel 1889 con Mark Twain e il suo “Uno yankee alla corte di re Artù”, il cinema ha percorso in lungo e in largo il filone. Da “La moglie del vescovo” (1947) di Henry Koster e il suo remake del 1996 “Uno sguardo dal cielo” di Penny Marshall, o “Michael” nello stesso anno di Nora Ephron, con Jhon Travolta nei panni di un irriverente e decisamente sopra le righe arcangelo Michele. E poi, uscendo dal filone “soprannaturale” per entrare in quello degli spostamenti temporali, come non ricordare la trilogia cult di “Ritorno al futuro” (1985-1990)? Oppure la rom-com “Kate & Leopold” diretta nel 2001 da James Mangold e “Midnight in Paris” (Oscar 2022 per la sceneggiatura) firmato Woody Allen? “Cattiva coscienza” è una commedia semplice, ben diretta (senza particolari guizzi creativi a dire il vero) e con un cast amalgamato ed efficace nel quale spicca Alessandro Benvenuti, capace di dare al suo personaggio, Eriberto, la consistenza che alla sceneggiatura manca. Il film si muove su un’idea di fondo: il libero arbitrio non esiste, tutti noi siamo pilotati da una coscienza esterna che ci parla incessantemente e vuole controllare e dirigere tutte le nostre scelte, non si capisce bene secondo quali regole e formulate da chi. L’unico periodo nel quale riusciamo a liberarci da questo controllo asfissiante è quando ci innamoriamo, perché smettiamo di sentirne la voce. A rafforzare il concetto, o a renderlo esplicito, casomai lo spettatore non se ne fosse accorto, una citazione di Alberto Moravia: “La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio”. Che poi è solo una parte perché la frase comincia così: “Al mondo non c'è coraggio e non c'è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza”. Come a dire che ogni tanto dobbiamo avere il coraggio di sbagliare, e magari di tornare sui nostri passi, facendoci il meno male possibile. E gli altri? “Cattiva coscienza” è complesso, brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. In presenza di minori è bene prevedere l’accompagnamento di adulti che aiutino a contestualizzare e approfondire i temi in campo.

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