Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg.: basato sul romanzo omonimo di Stephen King - Scenegg.: Stephen King e Adam Alleca - Fotogr. (Panoramica/a colori): Michael Simmonds - Mus.: Marcelo Zavos - Montagg.: Jacob Craycroft - Dur.: 98' - Produz.: Richard Saperstern, Michael Benaroya, Brian Witten, Share Kay.
Interpreti e ruoli
Samuel L.Jackson (Tom McCourt), John Cusack (Clay Ridell), Isabelle Fuhrman (Alice Maxwell), Stacy Keach ; Griffin Freeman (Charles Ardai), Joshua Mikel (Mike Mattick), Rey Hernandez (Raggedy), Oen Teague (Agente Rick), Catherine Dyer . (Jordan), Alex ter Avest (Sally), Wilbur Fitgerald (Chloe), Erin Elizabeth Burns . (Geoff), Erin Elisabeth Burns (Denise)
Soggetto
La consueta folla anima l'aeroporto di Boston in una normale giornata di arrivi/partenze. All'improvviso, quando i cellulari cominciano a squillare, una improvvisa, misteriosa forza annulla la volontà di chi risponde al telefono e ogni persona si trasforma in un potenziale killer sanguinario. Nel caos incontrollato, tre persone riescono a salvarsi: Clay, un autore di graphic novel; Tom, andato in disgrazia per la crisi economica; Alice, che abita nello stesso palazzo di Clay...
Valutazione Pastorale
All'origine c'è il romanzo omonimo di Stephen King. E ogni volta che si ripete l'operazione, si aspettano sorprese. I libri dello scrittore americano portati sullo schermo (grande e talvolta piccolo) scorrono come un fiume in piena, difficili da frenare e da contenere. Se la cornice nella quale si collocano è in prevalenza quella dell'horror, non sono naturalmente escluse divagazioni anche forti e in grado di cambiare le svolte narrative della pagina. Questo "cell" prende da subito di petto il motore del racconto, comincia in un aeroporto e lì sviluppa tutte le successive dinamiche drammaturgiche. Per poi allontanarsene quando la necessità impone di ridurre all'estremo i personaggi. Il caos aeroportuale e il deserto di un bosco solitario. In mezzo il vero protagonista, ossia il cellulare: strumento prezioso e dannoso allo stesso tempo, soluzione di problemi e aggravio di difficoltà. Lo strumento diventa sempre più diabolico e fonte di morte. Il punto è che, mentre si cerca di capire come difendersi, uomini e donne riflettono su se stessi, sulle proprie vite, sugli errori fatti, sulle colpe commesse. In un'escalation irrefrenabile, Clay vuole a tutti costi rivedere moglie e figlio, che non può raggiungere per telefono. Non li rivedrà più, perché il nemico non è il cellulare, non è la tecnologia, non sono gli oggetti, il nemico peggiore di noi siamo noi stessi, esseri(dis)umani incapaci di raggiungere gioia e soddisfazione. Così King compone un ennesimo, straziato apologo contro i guasti del consumismo e della società opulenta. Un campanello d'allarme incisivo e doloroso. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con preferenza per gli appassionati del genere horror/suspence/paura. La dimensione metafisica e metaforica lo rende apprezzabile anche sotto il profilo dei contenuti e letterari.