Orig.: Gran Bretagna/Germania (2009) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Colette - Scenegg.: Christopher Hampton - Fotogr.(Scope/a colori): Darius Khondji - Mus.: Alexandre Desplat - Montagg.: Lucia Zucchetti - Dur.: 90' - Produz.: Bill Kenwright, Andras Hamori, Tracey Seaward.
Interpreti e ruoli
Michelle Pfeiffer (Lea de Lonval), Kathy Bates (madame Peloux), Rupert Friend (Chéri Peloux), Felicity Jones (Edmée), Iben Hjejle (Marie Laure)
Soggetto
Parigi, 1906. Ormai in età matura e molto ricca, la bellissima e raffinata cortigiana Lea de Lonval può lasciarsi andare alla relazione con Cheri, il figlio appena diciannovenne della sua vecchia collega e rivale madame Peloux. Lea non tarda ad introdurre il viziato ed inesperto giovane all'arte dell'amore ma, dopo sei anni, la madre di lui organizza all'improvviso il matrimonio di Cheri con Edmee, figlia di un'altra ricca cortigiana, Marie Laure. Quando sono lontani Lea e Cheri cercano di cominciare una nuova vita, ma tutto è inutile. Di ritorno lui dal viaggio di nozze e lei da un viaggio al mare, Lea e Cheri si rivedono e si dichiarano amore reciproco. Cheri però non vuole restare legato e Lea capisce che la differenza di età è impossibile da superare. Cheri parte per la guerra, torna, non è in grado di affrontare di nuovo la situazione. E si spara un colpo di pistola.
Valutazione Pastorale
Il romanzo di Sidonie Gabrielle Colette, in arte Colette, (1873-1954) fu scritto nel 1920. Passata la guerra mondiale, era già una specie di bilancio su un periodo (la belle epoque) tragicamente conclusosi sulle trincee di mezza Europa. Le cocotte appaiono come le vere protagoniste della vita parigina di inizio secolo: affascinanti, furbe, opportuniste, condizionano i destini di uomini ad alto livello, e si conquistano toni di vita da ricche ereditiere. L'altra faccia della medaglia é il rischio di una solitudine, che incombe col passare degli anni. Così si crea la coppia Lea/Cheri: lei sola nella sua grande casa, lui impossibilitato a trovare conforto e consiglio nella mamma. Il ritratto del vuoto esistenziale di una società dedita all'edonismo totale é costruito con minuziosa attenzione da Frears. Ne esce il profilo di personaggi fatui per convinzione o per piacere, donne soprattutto che appaiono forti e indipendenti ma nascondono la paura di non saper vivere in relazione con la quotidianità di chi sta 'fuori'. Un mondo chiuso, dal quale spesso l'unica via d'uscita era un colpo di pistola. Il regista sceglie un'osservazione quasi neutra degli avvenimenti, evidenziandone la leggerezza e affidando alla voce 'fuori campo' il compito di ricordare che siamo in un periodo storico ben preciso. Così se certo quegli stili di vita non sono esemplari, sappiamo tuttavia che ci sono stati e che quella fragilità psicologica era comunque da cercare di comprendere più che da condannare. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso, e nell'insieme realistico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Attenzione é da tenere per i più piccoli, sia da subito che in seguito in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.