Orig.: Italia (2016) - Sogg.: Filippo Ascione, Giulio Base - Scenegg.: Giulio Base - Fotogr.(Panoramica/a colori): Francesco Di Giacomo - Mus.: Flavio Premoli (canzoni: Another Dream; Non sei solo cantate da Mietta)- Montagg.: Nicola Barnaba - Dur.: 98' - Produz.: Gianluca Curti per Minerva Film.
Interpreti e ruoli
Pablo/Fabrizio Nardi (Angelo), Pedro/Nico Di Renzo (George), Benedicta Boccoli . (Patricia), Mietta (Claire), Emanuela Aurizi (Manila), Francesca Della Ragione (Alyssa), Claudia Tosoni (Rosa), Claudia Errico (Maria), Ami Paola Codovini (hostess), Christian Marazziti (barbone), Ami Veevers Chrorlton (Miss Brandy), Massimo Ceccherini (tassista), Roberto Ciufoli (investigatore privato), Clayton Norcross . (Mr. Cullinham)
Soggetto
Disoccupato ma dotato da molta fantasia, il quarantenne Angelo prende perché costretto un volo per Los Angeles. Sbarcato in California, gira in luoghi di fortuna e un giorno su un giornale legge la notizia che un imprenditore italoamericano è morto, lasciando una forte eredità al figlio George. Caso vuole che il morto e George abbiano una vaga somiglianza tra loro, per cui Angelo si presenta a casa di George, dicendo di essere suo fratello...
Valutazione Pastorale
L'elenco dei personaggi che dalla televisione trasmigrano su grande schermo si allunga pericolosamente con esiti non del tutto prevedibili. Va bene che ormai il cinema è solo una parte del piccolo schermo (!) ma la misura è ormai colma e impone forti mutamenti di approccio. Pablo e Pedro (al secolo Fabrizio Nardi e Nico di Rienzo)arrivano da Zelig, la trasmissione che ha imposto un alto numero di nuovi showmen/intrattenitori i quali, dopo gli alti indici d'ascolto sulle reti televisive, avvertono come indispensabile il passaggio al cinema, una volta fratello minore. L'obiezione, tuttavia, non cambia. Il racconto filmico impone attenzioni che la fretta televisiva non conosce, la scelta di un copione improntato a batture alla lunga un po' facili e banali non risulta pagante in termini di equilibrio narrativo. Per cui siamo alle solite: essendo la regia di sufficiente ritmo, le interpretazioni dei due di dignitoso livello, la presenza dei comprimari di encomiabile livello, non si può dire male di un prodotto che poco pretende e poco fornisce. Si ride con misura e moderazione, si sentono le scopiazzature da altri titoli (Il sorpasso, nel finale), si capisce che in qualche modo bisogna accontentarsi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
U
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni, come prodotto dimostrativo della situazione del cinema italiano e della sua dipendenza dalla televisione.