Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Luca Mazzieri - Scenegg.: Andrea Oliva, Luca Mazzieri, Paolo Croci - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gino Sgreva - Mus.: Pietro Cantarelli - Montagg.: Rita Rossi - Dur.: 90' - Produz.: Saleo produzioni con Set 22/Luca Mazzieri.
Interpreti e ruoli
Gian Marco Tognazzi (Samuele), Anita Caprioli (Anna), Fabrizia Sacchi (Lea), Hermann Weiskopf (Friedrich), Giuseppe Cederna (prete), Konrad Hochgruber (Helmut), Hannes Holzer (Andreas), Andrea Riccardo Bruschi (Cesare), Davide Pasti (Hans), Paolo Rossini (Karl), Luca Carboni (Luigi), Cristiano Bonassera . (Gianni)
Soggetto
Nell' estate del 1944, quando la guerra mondiale è nella fase conclusiva, vicino a Busseto un gruppo di cinque soldati tedeschi in ritirata al comando del tenente Friedrich cattura tra i campi alcuni giovani che, per ragioni diverse, hanno lasciato il paese. Tra questi ci sono Samuele, ebreo e maestro di violino, sua sorella Anna, la sua fidanzata Lea, Giovanni e Luigi, contadini, Battistino, un adolescente. Il clima di intimidazione e di paura provocato dai soldati tedeschi si sposta poco dopo dai campi all'aperto al teatro del paese e si intreccia con l'ammirazione per la musica da parte dell'ufficiale nazista e con la sua certezza che la guerra per la Germania è ormai persa e non è giusto continuare ad infierire sugli inermi. In uno gesto di generosità, Samuele si frappone ai soldati che stanno fucilando gli innocenti ma rimane a sua volta ferito. Liberati da Friedrich, Giovanni Luigi e Battistino stanno prendendo la via dei campi, quando vengono raggiunti e trucidati da Helmut, soldato irriducibile. Samuele muore, assistito dal prete che gli chiede perdono per averlo tradito. Quindi, per difendere le superstiti Anna e Lea, ancora il prete spara, uccidendo l'ultimo soldato tedesco rimasto.
Valutazione Pastorale
"Il cielo e la terra sono nella Bassa due assi paralleli che pare pressino sull'orizzonte il destino degli uomini, siano essi amici o nemici. Il fiume Po, la sua nebbia invernale e la sua afa estiva rendono indistinti odio e amore: quel che resta é il dubbio, e l'umanità si rivela miserevole e a volte nobile (...)". Così spiega il regista Luca Mazzieri, il cui proposito, trasportando in Italia un fatto autentico accaduto in Olanda, è quello di non appiattirsi sullo scontato realismo di una vicenda di cruda sebbene 'ordinaria' violenza, ma di comporre un'opera aperta, una partitura/scrittura dove confluiscono immagine, musica, poesia e dove il dolore, la gioia, l'amore combattono la quotidiana battaglia per imporsi sulla stupidità del mondo. Così Busseto (la campagna, il teatro, gli affreschi, la musica di Verdi) diventa un grande, fremente palcoscenico dove appunto tra cielo e terra va in scena una rappresentazione che è lontana e insieme presente, memoria del passato, monito per l'oggi, impegno per il futuro. Alternando qualche lentezza narrativa a sequenze di forte valore simbolico, il film convince per il suo tono serio e non pedante e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in molte occasioni per affrontare temi legati alla guerra, alla follia umana, al rapporto tra creatività, musica, vita.