Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di John Green - Scenegg.: Scott Neustadter, Michael H. Weber - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ben Richardson - Mus.: Mike Mogis, Nathaniel Walcott - Montagg.: Robb Sullivan - Dur.: 125' - Produz.: Marty Bowen, Wyck Godfrey.
Interpreti e ruoli
Shailene Woodley (Hazel Grace Lancaster), Ansel Elgort (Augustus 'Gus' Waters), Laura Dern (Frannie), Sam Trammell (Michael), Nat Wolff (Isaac), Willem Dafoe (Peter Van Houten), Mike Birbiglia (Patrick), Lotte Verbeek (Lidewj Vliegenthart), Emily Peachey (Monica), Randy Kovitz . (dott. Simmons)
Soggetto
Hazel, costantemente accompagnata da una bombola d'ossigeno, e Gus, che cammina grazie ad una protesi alla gamba, sono due adolescenti che vogliono affrontare la malattia con anticonformismo e una buona dose di sarcasmo. La loro storia d'amore li porta in Olanda, dove fanno la deludente conoscenza con lo scrittore che amavano molto. Ma la realtà della 'felicità' immaginata supera qualunque ostacolo.
Valutazione Pastorale
Partendo dal romanzo omonimo di John Green, la prospettiva è quella degli adolescenti e del loro rapporto con un male che sembra ridurre lorizzonte di speranza, le possibilità di una vita normale. Hazel e Gus insieme si sostengono nelle reciproche sfide, scoprendo anche le prime sfumature dellamore. Al pari del libro di provenienza, Colpa delle stelle è unopera di formazione divenuta molto popolare tra i giovani; Il regista Boone si dimostra abile e misurato nel porgere ai giovani spettatori l'invito a cogliere le possibilità che la vita offre nonostante gli impedimenti della malattia. Pur tra qualche incertezza narrativa, il film si rivela capace di offrire uno sguardo interessante sugli adolescenti, infrangendo con ironia il tabù della malattia e della morte; un approccio ormai consolidato al cinema, pronto a trasferirsi nel settore della fiction tv. Così la malattia diventa occasione per un approccio meno lacrimoso e ricattatorio, anche se il rischio di qualche eccessiva sbavatura sul positivo resta ed è difficile da eliminare se non inserendo maggiori durezze esistenziali. Ma allora sarebbe un altro film. Dal punto di vista pastorale, il prodotto è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per avviare riflessioni sui temi della malattia a livello familiare, educativo, scolastico.