Orig.: Stati Uniti (1999 - Sogg. e scenegg.: David Weisberg & Douglas S.Cook - Fotogr.(Scope/a colori): Peter James - Mus.: Normand Corbeil - Montagg.: Mark Warner - Dur.: 105' - Produz.: Leonard Goldberg.
Interpreti e ruoli
Ashley Judd (Libby Parsons), Tommy Lee Jones (Travis Lehman), Bruce Greenwood (Nick Parsons), Annabeth Gish (Angie), Roma Maffia (Margareth Skolowski), Davenia McFadden (Evelyn Lake), Jay Brazeau (Bobby), John MacLaren (Rudy), Edward Evanko . (Warren)
Soggetto
Libby Parsons e il marito Nick sono partiti per un romantico fine settimana sul lago ma la mattina, al risveglio, qualcosa va storto: c'é sangue dappertutto e Libby si ritrova accusata dell'omicidio del marito scomparso. Condannata e rinchiusa in prigione, chiede all'amica Angie di tenere il figlio Matty di cinque anni. Angie accetta e, poco dopo, sparisce con il bambino. Dal carcere Libby la rintraccia per telefono e scopre che vive insieme a Nick e al figlio. L'uomo non é morto, ha cambiato identità e Stato. Libby ora vuole vendicarsi di lui, tra l'altro contando sul fatto che, secondo la Costituzione, nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato. Dopo sei anni, la donna ottiene la semilibertà, affidata, insieme ad altre, alla sorveglianza di Travis, ufficiale duro e disilluso dalla vita. Al momento opportuno, Libby scappa, e Travis la insegue. Quando, dopo molti equivoci, capisce la bontà delle sue motivazioni, l'ufficiale si impegna per aiutarla. Rintracciato il marito a New Orleans, Libby rischia dapprima di cadere nella trappola da lui preparata, poi lo raggiunge nel suo ufficio, gli dice che ora sarà lui ad essere accusato dell'omicidio di lei. Nick reagisce, spara a Travis ma Libby a sua volta preme il grilletto e fa fuori il marito. Tutto ora é chiarito. Travis accompagna Libby alla St.Alban School, dove Nick aveva iscritto il figlioletto. Libby chiede a Matty se la riconosce. Il momento più difficile é superato.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un thriller di taglio corretto e tradizionale: un'innocente finisce in carcere, medita opportuna vendetta e riesce ad ottenerla dopo aver superato tanti, rischiosissimi ostacoli. Il racconto procede per convenzioni, secondo una ben calibrata successione di varie sensazioni: felicità iniziale, angoscia, rabbia, caparbietà, felicità finale. Tutto detto con giusti toni ma senza autentico mordente. Il film infatti é girato bene, può coinvolgere, sempre però restando nel livello della routine. Un prodotto di puro intrattenimento che non mette in campo particolari motivazioni. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e sostanzialmente semplice. Riserve per qualche passaggio meno sorvegliato, e qualche momento con incongruenze e forzature.
UTILIZZAZIONE: il film si adatta soprattutto ad una programmazione ordinaria di buon livello commerciale e senza altre implicazioni.