COLPO DI FULMINE – IL MAGO DELLA TRUFFA

Valutazione
Futile, superficialità
Tematica
Aids, Carcere, Famiglia - genitori figli, Omosessualità
Genere
Commedia
Regia
John Requa
Durata
97'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
J Love You Philip Morris
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
John Requa, Glenn Ficarra tratto dal libro di Steve McVicker
Musiche
Nick Urata
Montaggio
Thomas J. Nordberg

Orig.: Stati Uniti (2009) - Sogg.: tratto dal libro di Steve McVicker - Scenegg.: John Requa, Glenn Ficarra - Fotogr.(Panoramica/a colori): Xavier Perez Grobet - Mus.: Nick Urata - Montagg.: Thomas J. Nordberg - Dur.: 97' - Produz.: Andrew Lazar, Far Shariat.

Interpreti e ruoli

Jim Carrey (Steven Russel), Ewan McGregor (Philip Morris), Leslie Mann (Debbie Russel), Rodrigo Santoro (Jimmy Kemple), Jessica Heap (segretaria), David Jensen . (giudice)

Soggetto

In seguito ad un incidente d'auto, Steven Russell, anonimo agente di polizia sposato con Debbie, capisce di essere gay e di voler cambiare vita. Lasciati il lavoro, la famiglia e la propria città, Steven comincia una vita di lusso e di eccessi e, per trovare i mezzi, non esita ad inventarsi un imbroglio dopo l'altro. Finisce così in carcere, e qui conosce Philip, un giovane dai modi gentili con il quale comincia una sincera storia d'amore. Scontata la pena, Steven tuttavia non cambia atteggiamento e prosegue, inventandosi una serie di truffe. Da ultimo, Steven si finge malato di AIDS per essere inviato in un carcere per malati terminali. Ma nemmeno in questo caso riesce a farla franca.

Valutazione Pastorale

Il produttore Lazar precisa: "Nessuna truffa e nessuna evasione sono state inventate. Tutti gli eventi sono accaduti davvero ma, ovviamente, noi ci siamo presi delle licenze in quello che i personaggi dicono e in come lo dicono". Sui titoli di coda si ricorda che Russell é attualmente in regime di massima sicurezza, mentre Philip ha lavorato come consulente al film e appare in un piccolo ruolo. Tutto questo lo si riferisce per giusto dovere di informazione. Il risultato finale é un prodotto che non esce dalla piattezza e da un diffuso snobismo letterario. La storia d'amore tra i due procede su una ripetitività che alla lunga diventa oltremodo stucchevole e noiosa. Non c'è divertimento, mancano ironia e capacità umoristiche veramente coinvolgenti. Il carcere resta un mero pretesto di ambientazione e di sbiaditi equivoci. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come futile, e nell'insieme caratterizzato da superficialità.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presente quanto detto sopra e con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura, anche pensando ai più piccoli, é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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