COME HARRY DIVENNE UN ALBERO

Valutazione
Accettabile-riserve, problematico
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giovani, Giustizia, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Goran Paskaljevic
Durata
100'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia
Titolo Originale
How Harry became a tree
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Goran Paskaljevic, Stephen Walsh, Christine Gentet Goran Paskaljevic dal racconto "Lao Dan" di Yang Zhengshung
Musiche
Stefano Arnaldi
Montaggio
Petar Putnikovic

Orig.: Irlanda/Italia/Gran Bretagna/Francia (2001) - Sogg.: Goran Paskaljevic dal racconto "Lao Dan" di Yang Zhengshung - Scenegg.: Goran Paskaljevic, Stephen Walsh, Christine Gentet - Fotogr.(Panoramica/a colori): Milan Spasic - Mus.: Stefano Arnaldi - Montagg.: Petar Putnikovic - Dur.: 100' - Produz.: Cattleya; Paradox Pictures Film and General Productions; MACT Productions.

Interpreti e ruoli

Colm Meaney (Harry), Adrian Dunbar (George), Cillian Murphy (Gus), Kerry Condon (Eileen), Gail Fitzpatrick (Margareth), Maighread Nì Chonghaile (Maeve), Denis Clohessy (tim), Sean Clohessy (Sean), Laurie Morton (Daisy)

Soggetto

Skillet, Irlanda 1924. Harry Maloney, uomo rustico e istintivo, é tormentato da un incubo ricorrente nel quale si vede trasformato in albero, in tempo per essere abbattuto e trasformato in bare. Harry vive con il figlio Gus, un ragazzo che secondo il padre non combinerà mai niente di buono e intanto è ascoltatore forzato dei sempre più assurdi monologhi nei quali il genitore racconta di folli complotti. Vittima designata di questi 'piani' é George, proprietario del pub e di molte altre cose in paese. Harry in realtà ha deciso di trasformare in nemico personale l'uomo più influente della zona. Quando nasce il figlio di George, si fa festa e in quella occasione Gus conosce Eileen, cameriera, e se innamora. George ha la tutela di Eileen e finisce per dare il consenso al matrimonio. I due sposi vivono in casa con Harry. Qualche tempo dopo George comincia ad insidiare Eileen, Harry lo dice al figlio,e in breve tutti lo sanno. Harry suggerisce ad Eileen di uccidersi, ma lei irritata si allontana, Avendo sorpreso un'latra volta gli amanti, Harry prende il fucile per eliminare George: in realtà finisce per uccidere il suo cane. La vendetta di George é immediata: porta via il tetto alla casa di Harry. George ora vorrebbe godesri il trionfo, ma non ha fatto i conti senza qualcuno: la cameriera di casa, anch'essa a lungo tenuta a freno, gli spara e lo uccide. Quando vede George morto, Harry gli dice che non è finita, cge lo aspetta per inseguirlo ancora. Gus e Eileen vanno in America. Harry osserva le proprie mani. Arrivano i fotografi e immortalano l'albero sotto il quale c'é Harry.

Valutazione Pastorale

Alla base del copione c'é il racconto "Lao Dan" scritto dal romanziere cinese Yang Zhengguang. Il regista Goran Paskaljevic , nato a Belgrado e impostosi con il film "La polveriera", ricorda che aveva pensato di ambientare la trasposizione in Serbia. "Poiché -precisa- all'epoca non potevo rientrare nel mio Paese, ho pensato prima alla Francia, poi all'Italia, infine ho scelto l'Irlanda perché é il paese di Beckett dove, come in questo testo, la tragedia si mescola all'humor, dove il serio diventa spesso assurdo, quasi grottesco". Dalla Cina al clima anglosassone degli anni Venti il passo è certo ardito e non sempre, a dire il vero, viene fuori la universalità del racconto. In sostanza c'è un protagonista che é un balordo un po' maniacale il quale, rancoroso verso la vita e ostile a tutti, trova nello scontro con una singola persona una ragione per sentirsi ancora vivo e vitale. Questo motivo diventa preminente su tutti gli altri, anche a scapito della felicità del figlio. L'apologo, che corre su tonalità drammatiche, é stemperato da passaggi di umorismo nero e di esasperazioni, come chiariva il regista, che sfociano nel grottesco, e vorrebbe invitare a riflettere sui fantasmi che ciascuno di noi si porta dentro, sulle paure inesistenti, sulla follia che esplode immotivata. In questa ottica il racconto trova un senso preciso e convincente. In filigrana Paskaljevic denuncia la pretestuosità di conflitti e di guerre che vengono portate avanti solo sulla base di istinti immotivati. Nei suoi riferimenti all'attualità e nell'essere crocevia di tante culture, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come positivo, accettabile ( con riserve per certi passaggi un po' compiaciuti e sopra le righe) e problematico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Stesse cautele sono da riservare in caso di futuri passaggi televisivi.

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