Orig.: Italia (2002) - Sogg.: Nicola Alvau, Francesco Freyrie, Fabrizio 'Pippo' Lamberti, Claudio 'Rufus' Nocera, Alessandra Torre - Scenegg.: Nicola Alvau, Claudio 'Rufus' Nocera, Alessandra Torre - Fotogr.(Scope/a colori): Maurizio Montarsi - Mus.: Fabrizio 'Pippo' Lamberti - Montagg.: Paolo 'Sbrango' Manzoni - Dur.: 88' - Produz.: Beppe Caschetto, Maurizio Feverati per Medusa Film.
Interpreti e ruoli
Michelangelo Pulci (Aurelio Milano), Chiara Muti (Chiara Lanini), Gino Paoli (padre di Aurelio), i Cavalli Marci (Claudio 'Rufus' Nocera), Barbara Tabita. ( Fabrizio 'Pippo' Lamberti), ( Alessandro Bianchi), ( Andrea Di Marco), ( Paolo Passano), ( Carlo Denci), ( Raffaele Rebaudengo), ( Paolo Bartolai)
Soggetto
A Genova Aurelio Milano, trentenne elettrotecnico, si sta per sposare e racconta come è arrivato a quel momento. Tempo prima ha messo a punto una invenzione chiamata 'il Trasognatore': un apparecchio che permette di entrare nel sonno delle persone e di cambiarne pensieri e comportamenti. Ricevuti opportuni consigli dal fantasma del padre che lo incita ad approfittare della situazione, Aurelio, aiutato da tre amici, punta subito il meccanismo nella direzione di Chiara, la ragazza che ama fin da piccolo e che ora è candidata sindaco alle imminenti elezioni. Purtroppo si verifica un errore di traiettoria, e vengono coinvolte persone che non c'entrano niente. Prende il via una lunga serie di strani episodi, equivoci, imprevisti, prima che la situazione si possa chiarire. Aurelio e Chiara non sono fatti l'uno per l'altra. La ragazza che da tanto lo aspetta è Romana, la venditrice di cocomeri, con cui Aurelio faceva a gara a chi mangiava prima una fetta. E' con lei che si sposa, mentre Chiara celebra le nozze, nel suo nuovo ruolo di sindaco.
Valutazione Pastorale
La particolarità da sottolineare é che si tratta di un musical. Canzoni e balletti arrivano a interrompere e commentare l'azione, talvolta in modo indovinato talaltra in forme un po' invadenti. Partendo però dalla constatazione che non esiste nel cinema italiano una tradizione nel genere 'musical', il tentativo merita qualche attenzione. I protagonisti maschili fanno parte di un gruppo (I cavalli marci)di origine teatrale e poi di affermazione televisiva. Incombono quindi, e non sono superate, le consuete difficoltà del passaggio dal piccolo al grande schermo: anche quì manca un copione dinamico e compatto, a prevalere sono scenette, monologhi, mimica occasionale e rapida, il ritmo è frammentario e disordinato. Va però riconosciuta all'operazione la capacità di confezionare una sorta di cinema-cabaret goliardico e surreale, forse un po' astratto, ma trasognato e favolistico. La piccola e timida conclusione è che forzare le situazioni non serve, e che la felicità si trova dobe meno te lo aspetti. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre come esempio di musical italiano e di fusione tra vari linguaggi espressivi.