Come un gatto in tangenziale

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Politica-Società
Genere
Commedia
Regia
Riccardo Milani
Durata
98'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Come un gatto in tangenziale
Distribuzione
Vision Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Riccardo Milani
Fotografia
Saverio Guarna
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Patrizia Ceresani, Francesco Renda

Produz.: Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa per WildSide con Vision Distribution in collaborazione con SKY Cinema.

Interpreti e ruoli

Paola Cortellesi (Monica), Antonio Albanese (Giovanni), Sonia Bergamasco. (Luce), Claudio Amendola (Sergio), Luca Angeletti (Giulio), Antonio D'Ausilio (Francesco), Alice Maselli (Agnese), Simone De Bianchi . (Alessio)

Soggetto

Tutto parte dall'incontro tra Giovanni, uomo brillante impegnato in una commissione europea che si occupa di integrazione e vive nel centro storico di Roma, e Monica, ex cassiera di supermercato che l'integrazione la sperimenta tutti i giorni vivendo in un quartiere periferico che pochi conoscono chiamato Bastogi. Succede che Agnese, la figlia di Giovanni, e Alessio, il figlio di Monica, simpatizzano e avviano una storia d'amore del tutto adolescenziale...

Valutazione Pastorale

Si comprende ben presto che il vero bersaglio della trama non sono i due ragazzi ma i loro genitori, così scioccati dall'imprevista relazione da indurli a progettare reazioni immediate in grado di indurre i due a desistere. Come sempre però non c'è niente di peggio che proibire per invitare a proseguire. Così Agnese e Alessio continuano a vedersi, e intanto il problema dai giovani si è trasferito sui "grandi". Perché quello che Giovanni è e fa tutti i giorni (convegni e tavole rotonde per convincere i partner europei a investire denaro nella riqualificazione delle periferie urbane) si scontra, anzi è del tutto opposto al modo di rapportarsi di Monica sugli stessi argomenti (linguaggio sboccato, abbigliamento trascurato, abitudini di vita superficiali e un po' provocatorie). Riccardo Milani, il regista (al suo settimo film, aveva diretto anche il precedente con gli stessi protagonisti) dice: " L'idea era stimolare una piccola riflessione su un tema importante ma ridendo, riflettere con il sorriso su alcune contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo..." Nell'andare avanti la sceneggiatura affonda il coltello sulle acute differenze di classe tra i due, mettendone a fuoco i punti di distacco senza farne oggetto di lotta sociale, e anzi a poco a poco smussando il battibecco, allentando le differenze, e arrivando alla soglia di un possibile incontro. Quella tra Giovanni e Monica diventa così la cronaca di tante incomprensioni, anche profonde e acute, che possono essere ricomposte solo dando spazio al cuore, alla ragione, alla buona volontà. Il film si muove con simpatia lungo i binari di una comicità mai scontata o banale, esempio di una commedia che ha imparato a mettere da parte cascami ideologici a favore di notazioni umorali, cattive, incisive. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come esempio di commedia italiana che getta uno sguardo comprensivo ma non rinunciatario sulla realtà attuale.

Le altre valutazioni

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