Sogg. e Scenegg.: Mike Figgis - Fotogr.: (Normale/a colori) Declan Quinn - Mus.: Mike Figgis - Mon-tagg.: John Smith, Enid Harris - Dur.: 99' - Produz.: Ben Myron, Mike Fig-gis, Annie Stewart
Interpreti e ruoli
Wesley Snipes (Max Carlyle), Nastassja Kinski (Karen), Robert Downey Jr. (Charlie), Ming-Na Wen (Mimi), Kyle Mac Lachan (Vernon), Glenn Plummer (Margaux), Thomas Hayden Church, Julian Sand, Ione Skye, John Ratzenberger
Soggetto
Max Carlyle fa il regista pubblicitario, è sposato, ha due bambini e una vita felice. Finito un lavoro a New York, gli capita di perdere l'aereo per tornare a casa e un incontro casuale lo porta a fare conoscenza con Karen, bella e a sua volta sposata. Max accetta l'ospitalità di Karen, passa la notte con lei e i due alla fine si abbandonano all'attrazione reciproca. Tornato a Los Ageles, Max è tormentato dal rimorso, e la moglie Mimì intuisce che qualcosa è successo. Un anno dopo, Max torna a New York per stare vicino all'amico Charlie, ricoverato in ospedale per AIDS. In stanza Max, che è insieme alla moglie, si ritrova faccia a faccia con Karen, il cui marito è Ver-non, fratello di Charlie. L'imbarazzo tra i due si scioglie quando le due cop-pie cominciano a frequentarsi. Tempo dopo, Charlie muore e, al ricevimento seguente al funerale, Max e Karen si lasciano andare nuovamente alla pas-sione. Mentre sono appartati, sentono rumori e scoprono in intimità Mimì e Vernon. Passa un altro anno, le due coppie escono dal ristorante ma i ruoli sono invertiti, Max va via con Karen, Minnie con Vernon.
Valutazione Pastorale
il film è attraversato dalla tipica filosofia americana del cercare sempre ed in ogni situazione la propria felicità, una sorta di filo-sofia pagana del 'carpe diem' che comprende la realtà terrena e quella ultra-terrena. Anche la malattia (l'AIDS, malattia-metafora del peccato di fine millennio) diventa strumentale ad una sorta di ricatto sentimentale che fa da sponda ad un tipo di esistenza tutto concreto e materialista. Coinvolgente nella prima mezz'ora, il film scade poi in un relativismo snobistico e preten-zioso, in cui i valori della solidarietà e dell'amicizia sono svenduti a peso sulla bilancia della facile commozione. Dal punto di vista pastorale, prevale una negatività etica che non può essere accettata, pur restando utile (conside-rata anche la qualità professionale del lavoro) come occasione di riflessione su modi e forme di comportamento.
Utilizzazione: il film è da escludere dalle programmazioni ordinarie. Potreb-be essere recuperato in situazioni più ristrette e motivate in cui, con opportu-ni supporti e spiegazioni, si possa discutere su forme culturali tipicamente americane, che stanno ormai dilagando in Europa e nel resto del mondo.