Sogg.: Paolo Virzì, Felice Farina - Scenegg.: Paolo Virzì, Felice Farina, Francesco Bruni, Gianluca Greco - Fotogr. (panoramica/a colori): Carlo Cerchio - Mus.: Lamberto Macchi - Montagg.: Roberto Schiavone - Dur.: 100' - Produz.: Cooperativa Immaginazione.
Interpreti e ruoli
Carlo Delle Piane (Michele Marrone), Leda Lojodice (Irene Marrone), Ottavia Piccolo (Adelaide), Ciccio Ingrassia (Gaetano Scarfi), Anna Lelio (Rosetta Scarfi), Riccardo Pangallo (Pasquale Sciarretta), Roberto Citran (Roberto Sgorion), Nicoletta Boris (Lia), Paola Tiziana Cruciani, Carlo Virzi, Antonio Lubrano.
Soggetto
Assumendo l'incarico di amministratore di un enorme condominio in un popoloso quartiere romano quattro scale e quattrocento alloggi il "ragioniere" Michele Marrone, che lì si è trasferito con la moglie Irene e le due figlie, Mariella e Benedetta, neppure immagina in quale pantano è andato a finire: sparito nel nulla, ma con la cassa, il suo predecessore inerte e imbroglione; bollette condominiali inevase, proprietari ed inquilini morosi e, soprattutto, gente litigiosa e riottosa. Irene è scettica, ma Marrone è un tipo tanto diligente e mite, quanto tenace. A furia di suonare alle porte e salire scale interminabili, con i suoi modi cortesi riesce a far breccia nelle menti più ragionevoli, contatta poco a poco centinaia di persone, qualcuno diventa volenteroso e lo aiuta, per concretizzare almeno due prime vittorie; un consuntivo e un preventivo di massima e la installazione dei citofoni, indispensabili in quel falansterio. Un appoggio fattivo e disinteressato Marrone lo trova in un anziano Maresciallo, Gaetano Scarfi, mentre lui stesso arriva perfino ad anticipare alla collettività denaro proprio. Così, scendendo nelle cantine, passeggiando sulle erbacce del grande cortile ed esaminando fogne e tubature, Marrone viene a conoscere in particolare Adelaide, una quarantenne estetista nubile; Pasquale Sciarretta, un dipendente dell'Alitalia che, abbandonato dalla moglie, le fa timidi approcci; Roberto Sgorlon, un impiegato dei telefoni impiccione; Lia (ragazza madre), un anziano garagista e poi piccoli impiegati, donne di casa alle prese con i soldi della spesa quotidiana, ragazzotti inattivi e sempre a rischio per "fumate" clandestine e danneggiamenti vari. La comunità avrà la meglio sugli eterni assenti e sui contrari per sistema e, quando Marrone verrà trasferito dal suo ufficio in un'altra città, la gente avrà imparato da lui qualcosa nell'interesse comune, sarà meno egoista e stupida ed ognuno lo vedrà partire con sincero rimpianto.
Valutazione Pastorale
Operina di costume, uno spaccato di umanità visto e descritto con realismo. Si va dai toni coloriti a quelli toccanti con un certo garbo affettuoso, nel ricreare la atmosfera, le piccole storie e la vita di un autentico falansterio, dove tutti si incontrano e magari si detestano. Ma pochissimi si conoscono e collaborano a fini comuni, mentre una infinità di piccoli eventi cadono sotto il velo dell'anonimato e della carenza di solidarietà. Il film sbanda un po', con effetti di disequilibrio fra i vari personaggi e le loro vicende e faccenduole personali, ma in sostanza si segue volentieri, sempre in bilico tra il bozzettismo e l'invito a rappacificarsi. C'è una fresca partecipazione e c'è anche uno stimolo alla iniziativa concorde ed operosa, che il bravo ed onesto amministratore applica nelle assemblee dove all'inizio i non molti presenti urlano, protestano e inviperiti rientrano in casa. Farina è riuscito perfino a moderare le voci e ad eliminare ogni possibile e prevedibile sguaiataggine. Una ventina di personaggi a spiccare sul coro dei morosi e dei contestatori, con il bravo amministratore, a calmare i riottosi e a metter pace, deliberando sui vari problemi. Lui è Carlo Delle Piane, efficace e persuasivo.
