CONTA SU DI ME

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli
Genere
Drammatico
Regia
Kenneth Lonergan
Durata
111'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
You can count on me
Distribuzione
Key Films
Musiche
Lesley Baker
Montaggio
Anne McCabe

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Kenneth Lonergan da un proprio testo teatrale - Fotogr.(Normale/a colori): Stephen Kazmierski - Mus.: Lesley Baker - Montagg.: Anne McCabe - Dur.: 111' - Produz.: John Hart, Jeff Sharp, Larry Meistrich, Barbara De Fina.

Interpreti e ruoli

Laura Linney (Sammy), Mark Ruffolo (Terry), Rory Culkin (Rudy), Matthew Broderick (Brian), Jon Tenney (Bob), Kenneth Lonergan (padre Ron), J. Smith-Cameron (Mabel)

Soggetto

Rimasti orfani da piccoli in seguito alla morte dei genitori in un incidente stradale, Sammy e Terry Prescott sono cresciuti a Scottsville, cittadina di campagna non lontana da New York. Oggi adulti, Sammy non si è mai mossa, adagiatasi nella routine del lavoro e della famiglia. Sposata e divorziata molto presto, ha un figlio di otto anni, Rudy, verso il quale è spesso iperprotettiva. Terry, al contrario, conduce una esistenza irrequieta e instabile, non sa cosa fare nella vita e di frequente si allontana per periodi più o meno lunghi. Tornato a casa, chiede soldi in prestito alla sorella, poi decide di fermarsi più del solito. Dopo qualche giorno tra Terry e Rudy nasce una inattesa amicizia. Stimolata da questi nuovi eventi, Sammy si lascia andare ad atteggiamenti più rischiosi. Ha un rapporto con il capoufficio Brian, mentre esce con il suo incerto fidanzato Bob, che una sera le chiede anche di sposarlo. Intanto Terry promette a Rudy di portarlo a pesca, ma poi rinuncia. Per farsi perdonare, un giorno gli dice che può condurlo a conoscere il padre. Arrivano in una fattoria vicina, ma l'incontro con l'uomo finisce a botte. Arrestato dalla polizia, Terry è invitato dalla sorella a lasciare il paese. Dopo un ultimo colloquio, i due si salutano. E Sammy ritorna, come di consueto, al lavoro.

Valutazione Pastorale

Tratta da un atto unico scritto per il teatro dallo stesso Lonegan, la storia mette in scena la difficile esistenza di un fratello e di una sorella condizionati profondamente da un episodio iniziale. La morte dei genitori si è tramutata in un'assenza che ha segnato e condizionato la crescita e le scelte dei due. La confortante tranquillità dell'ambiente di provincia agisce all'opposto ma determina comunque reazioni forti: per Sammy significa cedere a ipocrisia e perbenismo, per Terry cercare una alternativa. Ma quale? Si delinea allora la mancanza di punti di riferimento, di una prospettiva di senso. Potrebbe esserlo la buona fede negli ellori? Fa bene il fratello a rimpiazzare per il bambino il padre che non c'é? A mano a mano che il racconto procede, ne viene fuori il nucleo drammatico portante: società, religione, lavoro non si propongono come valori consolidati, non hanno conquistato un livello di responsabilità, per cui il vuoto dell'agire è in agguato. Il pastore della chiesa tenta di recuperare qualcosa, ma una certa paura lo frena e l'incomunicabilità tende a prevalere. Copione altalenante, che si muove tra amarezza e voglia di superarla, tra individualismo e desiderio di legami familiari, tra divertimento e fatica quotidiana del vivere. Un'opera prima non sempre compatta e convincente ma sostanzialmente sincera che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, problematica e adatta a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare nell'ambito di una riflessione sui temi della famiglia, del lavoro, del rapporto fratello-sorella.

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