Orig.: Italia (2012) - Sogg. e scenegg.: Giuliano Miniati, Daniela Gambaro, Francesco Amato - Fotogr.(Scope/a colori): Federico Annicharico - Mus.: Francesco Cerasi - Montagg.: Luigi Mearelli - Dur.: 101' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya e FastFilm in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Riccardo Scamarcio (Cosimo), Clara Ponsot (Nicole), Paolo Sassanelli (Paolo), Souleymane Sow (Alioune), Giorgia Salari (Nadia), Andrea Bruschi (commissario), Jo Prestia (Jean), Billo/Thierno Thiam (Thierno), Angela Baraldi (Patty)
Soggetto
Cosimo, italiano, e Nicole, francese, si conoscono a Genova quando scoppiano i tumulti del G8 nel 2001. Si innamorano, viaggiano, tornano a Genova e cominciano a lavorare per Paolo, un organizzatore di concerti all'aperto. Durante l'allestimento di un palco, un lavoratore di colore cade e, sembrando morto, viene nascosto da Paolo che teme per la chiusuar del cantiere. Questo episodio condizione tutta la vita futura dei due ragazzi. Eccoli oggi raccontare gli eventi dal carcere in cui sono stati rinchiusi...
Valutazione Pastorale
Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, Amato conferma la buona impressione trasmessa con il suo lungometraggio d'esordio, "Ma che ci faccio qui?". Tratto comune è il tema del viaggio, dello spostamento, del (non) essere qui e (non) ora. Lo stiel aspro, spezzettato, nervso è funzionale alla gestione di una storia che scava nel disequilibrio generazionale contemporaneo. La voglia di fare e disfare a piacimento si scontra con la realtà delle regole che una società deve darsi per sopravvivere ma trova una buona scappatoia nel finale incontro specchio di una Europa ormai multiculturale. Copione con passaggi interessanti, che perde il controllo però nell'esagerato e artificioso spazio concesso ai rapporti tra i due protagonisti. Tr alti e bassi, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria ma, più utilmente, è da proporre in situazioni mirate, e per un pubblico giovanile, per avviare riflessioni sui temi che affronta. Attenzione è da tenere per minori e piccoliin vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.