Orig.: Francia (2006) - Sogg.: tratto dalla piece teatrale "Private fears in public places" di Alan Ayckbourn - Scenegg.: Jean Michel Ribes (adattamento e dialoghi) - Fotogr.(Scope/a colori): Eric Gautier - Mus.: Mark Snow - Montagg.: Hervé De Luze - Dur.: 123' - Produz.: Bruno Pesery.
Interpreti e ruoli
Andrè Dussolier (Thierry), Sabine Azema . (Charlotte), Pierre Arditi (Lionel), Lambert Wilson (Dan), Laura Morante (Nicole), Isabelle Carre (Gaelle)
Soggetto
A Parigi Thierry, agente immobiliare, sta cercando un appartamento per Nicole e Dan. Nel frattempo cerca di corteggiare con discrezione la sua collaboratrice Charlotte, ragazza timida e molto religiosa. Gaelle, sorella di Thierry, é alla ricerca dell'anima gemella e, tramite un'agenzia matrimoniale, incontra Dan, in crisi con Nicole. I due fanno amicizia, ma quando Gaelle vede Dan in compagnia di un'altra donna, che é Nicole, scappa e tutto finisce. Dan si confida con il barista Lionel, che intanto ha assunto Charlotte come infermiera di notte per il turbolento e malato anziano padre. Charlotte riesce ad avere la meglio sull'iroso e offensivo vecchio, ma la cosa le costa molto sacrificio, e sente il bisogno di alzare lo sguardo al cielo...
Valutazione Pastorale
Nato nel 1922, esordiente nel 1955 con "Notti e nebbie, Alain Resnais mantiene intatte lucidità, profondità di occhio, capacità di reinvenzione filmica. C'è un testo teatrale, all'origine, e inglese per di più, "Private fears in public places", scritto da Alan Ayckburn. Resnais lo trasforma in cinema, allo stato puro, secco, asciutto, terribilmente 'vero'. Così una semplice ronde, un rincorrersi di personaggi alla ricerca di un equilibrio, diventa un prezioso, raffinato girotondo, uno spartito sopra il quale si agitano le note di cento sentimenti e delle loro mille sfumature. Del tutto francese nello scandire i passaggi di una 'commedia umana' fatta di bellezza ricercata e di dolori non trattenuti, il copione ha i sapori dello scorrere del tempo, in quella divisione tra gli 'interni' e gli 'esterni' che é frattura, ma anche ferita, difficile da rimarginare. L'arrendersi di Resnais alle domande senza risposta dà valore all'artficio, alla finzione che non è tale, ma cinema che scava nella quotidianità. Dal punto di vista pastorale, il film, benissimo recitato da grandi attori, é da valutare come accettabile, e senz'altro problematico.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in successivi contesti, come proposta di alta qualità. Meno adatto per bambini e minori, per i quali sarà opportuna qualche attenzione in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.