CYRANO DE BERGERAC ***

Valutazione
Raccomandabile, Poetico
Tematica
Letteratura
Genere
Drammatico
Regia
Jean-Paul Rappeneau
Durata
135'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
CYRANO DE BERGERAC
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Jean Paul Rappeneau, Jean Claude Carriere tratto dall'opera teatrale di Edmond Rostand
Musiche
Jean Claude Petit
Montaggio
Noelle Boisson

Sogg.: tratto dall'opera teatrale di Edmond Rostand - Scenegg.: Jean Paul Rappeneau, Jean Claude Carriere - Fotogr. (Panoramica/a colori): Pierre Lhomme - Mus.: Jean Claude Petit - Montagg.: Noelle Boisson - Dur.: 135' - Produz.: Rene Cleitman, Michel Seydoux.

Interpreti e ruoli

Gerard Depardieu (Cyrano De Bergerac), Anne Brochet (Roxane), Vincent Perez (Christian De Neuvillette), Jacques Weber (Conte De Guiche), Roland Bertin (Ragueneau), Philippe Morier-Genoud (Le Bret), Pierre Maguelon (Carbon De Castel Jaloux), Catherine Ferran, Philippe Volter.

Soggetto

Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, ammirato e temuto per la sua infallibile spada e per i suoi motti spiritosi e taglienti, essendo afflitto da un naso mostruoso non ha il coraggio di manifestare alla cugina Roxane il suo amore per lei. Costei, ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione il giovane Christian de Neuvillette del quale è innamorata. Poiché questi non riesce ad esprimere in belle frasi il suo sentimento, Cyrano gliele suggerisce e fa in modo che Christian possa sposare Roxane a dispetto del conte de Guiche innamorato della donna. Questi, adirato, trasferisce subito Christian e Cyrano al fronte per combattere: da qui, De Bergerac a nome di Christian scrive numerose lettere d'appassionata poesia per Roxane mantenendo sempre per sé questo segreto anche quando il giovane muore combattendo. Dopo quattordici anni, Roxane, ritiratasi in una comunità religiosa, riceve la visita di Cyrano reduce da un ospedale: durante il colloquio, da Cyrano morente, Roxane apprende, disperata, la storia del taciuto amore per lei.

Valutazione Pastorale

La vicenda è dominata dalla figura di Cyrano del quale sono evidenziate la generosità, l'abnegazione, la nobiltà d'animo. Sgraziato nelle fattezze (quel naso che egli per primo appella "una penisola"), ma uomo di spirito, poeta e sognatore, è visto nell'ottica romantica come essere libero, pronto alla spada ma fine nei sentimenti, impetuoso quanto tenero ed è uomo che soffre, perché vorrebbe ridere ed amare. Il decoro pomposo e fastoso dell'epoca, il sussiego, la marmaglia, l'arroganza incipriata del Potere non lo sfiorano: Cyrano campeggia su tutto e tutti, integro e sensibile. Il film di Rappeneau ce lo propone ed esalta così, e i versi italiani, non impacciano affatto gli impeti e le parole di Bergerac: di tutto quel parlare e discettare in rime così sciolte e leggere si finisce con il non accorgersi più. Restano rispettosamente e logicamente teatrali la celeberrima scena del balcone, i momenti consacrati a pensieri e sogni e tutto il finale sotto gli alberi presso la splendida Abbazia di Fontenay, dove l'innamorato fedele e pudico pronuncia ad una Roxane sbigottita e commossa quelle dolci parole che, per propria scelta, aveva fino allora solo vergate a nome di un altro: le uniche suggellate da una lacrima. Ancora oggi il fiero e sensibile cadetto, le sue spavalderie, grida e missive, perfino la sua incredibile appendice nasale riescono ad interessare e convincere. Film di grande classe e di indubbio fascino (girato in Ungheria ed in Francia a Fontenay, Uzès e Dijon) sontuoso e fastoso nella scenografia e nei costumi, impreziosito da una fotografia nitida e dai sapori genuini ed assistito da una partitura musicale di notevole finezza. Con un Depardieau impetuoso, beffardo e sofferto con impeccabile misura ed un bel gruppo di attori accanto a sé: Anna Brochet, via via più matura, l'eccellente e vigoroso Jacques Weber e un dignitoso Vincent Perez.

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