Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: ispirato alla vita di Cole Porter - Scenegg.: Jay Cocks - Fotogr.(Scope/a colori): Tony Pierce Roberts - Mus.: Stephen Endelman - Montagg.: Julie Monroe - Dur.: 125' - Produz.: Irwin Winkler, Rob Cowan, Charles Winkler.
Interpreti e ruoli
Kevin Kline (Cole Porter), Ashley Judd (Linda Lee Porter), Kevin McNally (Gerald Murphy), Sandra Nelson (Sara Murphy), Jonathan Pryce (Gabe), Angie Hill . (Ellin Berlin)
Soggetto
Ormai in età avanzata, Cole Porter assiste a teatro, insieme all'amico Gabe, alle prove di un musical sulla propria vita. Si comincia a Parigi, dove lui conosce Linda e tra i due scatta un'alchimia che li porta al matrimonio. Ben presto però Cole si lascia andare al richiamo dei circoli gay, entrando in quella dimensione bisessuale che non lo abbandonerà più. Dopo il grande successo di "Night and day" e dopo che Linda ha perso il bambino che aspettava, la coppia torna in America e va ad Hollywood dove Cole è richiestissimo dal cinema e, tra l'altro, scrive "Be a clown". Stanca e affaticata, Linda torna a Parigi. Quando Cole cade da cavallo ed é costretto a farsi amputare le gambe, Linda però é di nuovo al suo fianco e insieme vanno a vivere in campagna. Lei in realtà é molto malata, e in breve tempo muore. Rimasto solo, Cole accetta poche compagnie. Ora, dal palcoscenico, Cole Porter assiste alla messa in scena della propria fine.
Valutazione Pastorale
La ricostruzione del personaggio che emerge dalle immagini é più calligrafica che autenticamente approfondita. Certo nella narratività della musica che viene riproposta emerge l'urgenza delle passioni, l'incalzare di sentimenti contraddittori, l'abitudine a vivere in ambienti intellettuali quasi isolati e fuori dal mondo. Così Cole é l'artista che si esplica nell'eccezionalità e nella sublimazione dell'amore attraverso un eccesso di narcisismo. Forse il tono patinato della regia aumenta la sensazione di convenzionalità: la bisessualità di Cole é vista in modo acritico ma funzionale alla 'creazione' di certi lavori musicali, senza ostentazione. Ne deriva un prodotto magari un po' approssimativo nel ritratto psicologico e drammatico ma ben aderente alla messa in scena dei numeri musicali, dei balletti, delle esecuzioni al pianoforte. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare cdome accettabile sia pure con riserve per qualche ambiguità che attraversa il racconto.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto nell'ambito del rapporto cinema/musica, cinema/biografia. Qualche attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.