Sogg.: Tratto dall'opera teatrale "Dial M For Murder" di Frederick Knott - Scenegg.: Patrick Smith Kelly - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Darius Wolski - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Dennis Virkler - Dur.: 107' - Produz.: Arnold Kopel- son, Anne Kopelson, Christopher Mankiewicz, Peter Mac Gregor Scott
Interpreti e ruoli
Michael Douglas (Steven Taylor), Gwyneth Paltrow (Emily Bradford Taylor), Viggo Mortensen (David Shaw), David Suchet (Mohamed Karaman), Sarita Choudhury (Raquel Martinez), Michael P.Moran (Bobby Fain), Novella Nelson (ambasciatrice Alice Wills), Constance Towers, Will Lyman, Maeve Mc Guire.
Soggetto
Steven Taylor fa parte del mondo finanziario newyorchese, i suoi affari gli consentono una vita ad alto livello nella quale un ruolo importante ha la presenza della bella e giovane moglie, Emily Bradford, che lui ritiene la sua conquista più preziosa. Però Emily, che lavora come interprete presso l'ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, aspira a qualcosa di più di un semplice ruolo a fianco del marito. Anche per questo vive una relazione con David Shaw, artista di bel talento ma squattrinato e che fatica ad affermarsi. Emily e David si incontrano nel loft di Brooklin, dove lui vive, un luogo lontanissimo dagli abituali percorsi del marito. Ma le coincidenze a poco a poco si stringono, Steven viene a conoscenza del rapporto ed è allora che concepisce un piano diabolico: incontra David e, dietro la promessa di un forte compenso, lo incarica di eliminare la moglie attraverso un piano scrupoloso. David accetta, ma il piano fallisce. Steven, che in realtà ha grossi problemi sul piano finanziario ed è braccato dai creditori, cerca di scaricare sulla moglie le colpe della macchinazione. Nella resa dei conti conclusiva, è Steven a rimanere vittima della propria iniziale macchinazione.
Valutazione Pastorale
all'origine del soggetto c'è un testo teatrale forse meno noto rispetto alla prima versione cinematografica, il "Delitto perfetto" girato da Alfred Hitchcock nel 1958. Quest'ultimo riferimento va dimenticato, il film non è più ambientato a Londra ma a New York in altre situazioni e con altre prospettive narrative. I toni sono da thriller serrato e conciso, ben condotto, ben recitato e fotografato in luci spesso nitide e fredde. Tutto impeccabile sul piano professionale: un prodotto medio, che rifugge da approfondimenti psicologi o dall'entrare nel merito dei fatti narrati. Se è vero che ancora una volta il delitto non paga, molte atmosfere sono non poco esasperate e non manca qualche eccessiva crudezza. Dal punto di vista pastorale, si tratta di un film da valutare come discutibile, perché condotto a corrente alternata, dal quale tuttavia emergono con chiarezza la disinvoltura e il cinismo tipici di certe fasce dell'alta società newyorchese.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, facendo doverosa attenzione alla presenza dei minori. Non ci sono particolari motivi per un utilizzo in altre occasioni, se non quella di creare un confronto con il capolavoro di Hitchcock degli anni Cinquanta.