Orig.: Germania (2006) - Sogg. e scenegg.: Valeska Grisebach - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bernhard Keller - Mus.: Martin Hossbach - Montagg.: Bettina Bohler, Valeska Grisebach, Natali Barrey - Dur.: 88' - Produz.: Peter Rommel.
Interpreti e ruoli
Andreas Muller (Markus), Ilka Welz (Ella), Anett Dornbusch . (Rose)
Soggetto
In un paesino tedesco vivono Markus e Ella, sposati, innamorati, felici. Markus fa il fabbro ed è in un gruppo di pompieri volontari. Lei va a servizio. Un giorno Markus va con il gruppo in un'altra città per un corso di aggiornamento. La sera, al ristorante, vede Rose, la avvicina, si apparta con lei, passano la notte insieme. Quando torna, Markus vorrebbe amare ancora la moglie, ma niente è più lo stesso. L'uomo cerca di dimenticare l'avventura, ma non ci riesce. E' felice con tutte e due. Ma la cosa é insostenibile. Così un giorno Markus si spara. Tempo dopo, alcuni bambini parlano di quegli avvenimenti.
Valutazione Pastorale
Nata a Brema nel 1968, la Grisebach ha diretto il primo film nel 2001, "Mein Stern", premiato in molti festival internazionali. "Sento il termine 'Sehnsucht' (desiderio e languore) come qualcosa di molto personale. Una forza selvaggia che rivela una persona e porta con sé un pizzico dolce e amaro, di separazione e di rassegnazione (...)l'uomo è un personaggio romantico nel senso originario dell'uomo d'onore. Colui che cerca di fare tutto in maniera corretta, di assumersi le proprie responsabilità ma in questo fallisce (...)". Il desiderio diventa senso di colpa e l'incapacità di intravedere un rimedio porta il suicidio. Un percorso, è facile dirlo, fin troppo ascrivibile ad una cultura tedesca fatta di sentimenti forti e privi di sfumature. La regista ha uno stile povero e scarno fino alla provocazione, non racconta quasi niente, osserva fredda e distante i due protagonisti scivolare verso la catastrofe indifesi e inermi. Vibra nelle immagini quella tristezza che mette malinconia in ogni situazione festosa, quando si beve solo per dimenticare non si sa bene quale affanno. Sembra di ritrovare quelle atmosfere di straniamento e di glacialità sull'indifferenza del mondo che caratterizzarono tanti film di Fassbinder. Un'aria di pessimismo, certo ben sostenuta ma con pochi spiragli. Un'amara parabola per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e certamente carico di ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto dei contenuri sopra espressi e quindi con attenzione per la presenza di minori e dei più piccoli. Tutto ciò anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.