Orig.: Bulgaria/Germania/Macedonia (2017) - Sogg. e scenegg.: Stephan Komandarev, Simeon Ventsislavov - Fotogr.(Panoramica/a col.): Vesselin Hristov - Mus.: Markus Krohn - Montagg.: Nina Altaparmakova - Dur.: 104' - Produz.: Argo Film, Aktis Film Production Ug, Sektor Fim - 70^ EDIZIONE DEL FESTIVAL DI CANNES 2017 SEZIONE "UN CERTAIN REGARD" (IN CONCORSO).
Interpreti e ruoli
Vasil Vasilev Zueka (Misho), Ivan Barnev (Vlado), Assen Blatechki (Zhoro), Irini Zhambonas (Rada), Vasil Banov (Kosta), Troyan Gogov (Petar), Dobrin Dosev (Andrey), Guerassim Guerguiev 'Gero' (Mitko), Dimitar Banenkin (Manol), Stephan Denolyubov . (Nikola)
Soggetto
A Sofia, oggi, Misho,un piccolo imprenditore, che per arrotondare i guadagni guida un taxi, entra in lite con un banchiere che pretende il pagamento di una tangente per il rinnovo della licenza. Quando il livello della discussione si alza, Misho, esasperato, gli spara e lo uccide. Il fatto fa da sfondo a tutti i successivi eventi raccontati nell'incontro tra altri taxisti con i rispettivi clienti...
Valutazione Pastorale
"Questo film - spiega Komandarev - è nato sul sedile posteriore di un taxi, un giorno freddo del gennaio 2015, quando il conducente mi raccontò come i taxi a Sofia funzionino come una sorte di servizio sociale bulgaro e siano di fatto la prima attività che la gente cerca di svolgere dopo aver perso il lavoro(...)". Si tratta di una testimonianza importante e decisiva per spiegare e capire lo sviluppo dei vari segmenti narrativi nei quali si articola la sceneggiatura. Lo sguardo degli autori sulla Bulgaria del terzo millennio è crudele e impietoso, tale da restituire la sgradevole impressione di un Paese dove pietà e comprensione sono morti e non c'è spazio per un gesto di solidarietà. Forse l'approccio è un po' duro e non mette in conto la presenza di altre realtà in grado di bilanciare quello che viene mostrato. Certo siamo di fronte ad una realtà nella quale i nervi sono a fior di pelle, risultato di una situazione maturata all'indomani del crollo del Muro di Berlino e della frammentazione dell'impero sovietico. Nei quasi venti anni trascorsi dal 1989, la Bulgaria, non tanto diversamente dalle nazioni confinanti, è stata preda della ricerca di un benessere opulento e freddo, che ha prodotto solo individualismo, ingordigia, odio sociale. In questa ottica va guardato questo film, che aiuta certo a conoscere meglio il popolo bulgaro oggi preda del rancore maturato negli anni bui della dittatura comunista. Se il racconto servirà a affrontare l'argomento con maggiore consapevolezza, il cinema avrà svolto il proprio ruolo di mediazione e di invito al miglioramento. Così, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni con preferenza per situazioni nelle quali affidare ad un dibattito la possibilità di scambiare opinioni sulla realtà attuale della Bulgaria, e dell'Est Europa in genere.