Orig.: Italia (2015) - Sogg. e scenegg.: Carla Cavalluzzi, Diego De Silva, Sergio Rubini - Fotogr.(Scope/a colori): Vincenzo Carpineta - Mus.: Michele Fazio - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 101' - Produz.: Carlo Degli Esposti, Marco Balsamo per Palomar e Nuovo Teatro.
Interpreti e ruoli
Fabrizio Bentivoglio (Alfredo), Isabella Ragonesi (Linda), Maria Pia Calzone (Costanza), Sergio Rubini (Vanni)
Soggetto
Nell'attico in affitto nel centro di Roma vivono Vanni, cinquant'anni, scrittore affermato, e Linda, trentenne, sua collaboratrice nell'ombra. Forti del loro amore, i due al matrimonio hanno preferito la convivenza. Una sera, mentre si preparano ad uscire ricevono, in momenti separati, la visita di una coppia di amici. Prima arriva Costanza e rivela di aver scoperto che il marito Alfredo (un cardiochirurgo detto il prof) ha un'amante. Poi è la volta dello stesso Alfredo che prova a chiarire la propria situazione. Quando tutti e quattro sono di fronte, arriva il momento di giocare a carte scoperte. La discussione va avanti tutta la notte...
Valutazione Pastorale
L'idea -lo conferma proprio Rubini- nasce da uno spunto di commedia. Un attico nel centro di Roma, una coppia di conviventi, un'altra di sposati, tradimenti annunciati, sotterfugi, rivelazioni. E, quando il tono si alza, arrivano rinfacciamenti, vendette, pentimenti. Unità di luogo, di tempo, di azione: la struttura della dinamica teatrale deborda nel cinema, alla maniera del recente "Carnage" di Roman Polanski, e anche del film francese rifatto in Italia da Francesca Archibugi. La sfida è, come sempre, quella dello spazio, da allargare e da rendere capace non di sacrificare ma di arricchire il testo. Una certa progressione dialettica é rispettata. A cadenze precise scattano sorprese, scoperte, novità che ribaltano l'esistente. Le psicologie dei quattro si intrecciano e si ribaltano. Vincono la labilità dei sentimenti e la
superficialità degli affetti. Rubini prova a cambiare scenario. Raggiunge una dignitosa misura di concentrazione, senza strafare. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di linguaggio misto tra cinema e teatro.