Interpreti e ruoli
Luca Argentero (Andrea Fanti "Doc"), Matilde Gioli (Giulia Giordano), Sara Lazzaro (Agnese Tiberi), Pierpaolo Spollon (Riccardo Bonvegna), Giovanni Scifoni (Enrico Sandri), Marco Rossetti (Damiano Cesconi), Elisa Di Eusanio (Teresa Maraldi), Gianmarco Saurino (Lorenzo Lazzarini), Simona Tabasco (Elisa Russo), Alberto Boubakar Malanchino (Gabriel Kidane), Silvia Mazzieri (Alba Patrizi), Beatrice Grannò (Carolina Fanti), Alice Arcuri (Cecilia Tedeschi), Giacomo Giorgio (Federico Lentini), Laura Cravedi (Martina Carelli), Elisa Wong (Lin Wang)
Soggetto
Milano, Policlinico universitario. Andrea Fanti, dopo un periodo di recupero in seguito alla perdita di parte della memoria, è tornato primario del suo reparto. Accanto a lui la solidale Giulia Giordano, che però sogna maggiore autonomia e un ruolo da primario. Andrea vede riaffiorare i ricordi rimossi e questo lo mette in agitazione: è a un passo dalla verità su molti aspetti della sua vita. In apprensione c’è anche la sua ex moglie Agnese, che teme vengano a galla anche alcuni fatti tenuti nascosti…
Valutazione Pastorale
Medical Drama. È uno dei generi più fortunati, insieme a crime e polizieschi. Tra i pilastri made in Hollywood sono da ricordare “E.R. Medici in prima linea” (1994-2009) firmata Michael Crichton, “Dr. House” (2004-12) ideata da David Shore e “Grey’s Anatomy” (2005-) della geniale Shonda Rhimes, serie all’attivo con la 20a stagione in produzione. In Italia ne sono state realizzate diverse: tra le prime “Pronto soccorso” (1990) e “Amico mio” (1993), le più recenti “Braccialetti rossi” (2014-16), “Cuori” (2021-) e “Lea” (2022-). E poi è arrivato “DOC. Nelle tue mani”, serie targata Lux Vide e Rai Fiction che ha lasciato un segno per la caratterizzazione italiana e al contempo la vocazione internazionale nelle modalità di racconto.
Dalla prima stagione nel 2020 – in piena bufera Covid-19 – gli ascolti della serie sono stati solidi e crescenti. “DOC. Nelle tue mani” è entrata subito nel cuore della gente, diventando uno dei titoli di punta della Rai. L’eco della serie ha convinto Sony e Fox a mettere in cantiere un remake a stelle e strisce.
La storia. Milano, Policlinico universitario. Andrea Fanti, dopo un periodo di recupero in seguito alla perdita di parte della memoria, è tornato primario del suo reparto. Accanto a lui la solidale Giulia Giordano, che però sogna maggiore autonomia e un ruolo da primario. Andrea vede riaffiorare i ricordi rimossi e questo lo mette in agitazione: è a un passo dalla verità su molti aspetti della sua vita. In apprensione c’è anche la sua ex moglie Agnese, che teme vengano a galla anche alcuni fatti tenuti nascosti…
Il copione di “DOC. Nelle tue mani” è firmato da Francesco Arlanch e Viola Rispoli e prende le mosse dalla storia vera di Pierdante Piccioni, ex primario di Pronto soccorso di Codogno, raccontata nel libro “Meno dodici”. Alla regia capofila dalla prima stagione è Jean Maria Michelini, del cast fanno parte anzitutto Luca Argentero, affiancato da Matilde Gioli, Sara Lazzaro, Giovanni Scifoni, Pierpaolo Spollon e Marco Rossetti. Tra le new entry della terza stagione nel 2024 – dopo abbandoni importanti come Gianmarco Saurino, Simona Tabasco, Alberto Boubakar Malanchino, Silvia Mazzieri e Beatrice Grannò – troviamo Giacomo Giorgio, Laura Cravedi ed Elisa Wong, nei panni di tre medici specializzandi.
“DOC. Nelle tue mani” è un racconto che aggancia con facilità per la dosata combinazione di casi medici e vita ospedaliera, come pure storie personali, drammi familiari e sentimentali, compresi lampi da commedia. “DOC” rientra sì nella categoria medical drama ma con una sostanziale vocazione da “feel-good movie”: ossia realismo – si veda la seconda stagione, l’ottimo racconto della guerra al Covid-19 – ma anche l’accentuazione di una linea etico-valoriale, il tratteggiare la professione medica in maniera esemplare. Medici in corsia con il cuore. Nello specifico, in “DOC” la costruzione narrativa è di certo votata alla rassicurazione: la malattia e il male ci sono, sono in campo, ma mai protagonisti, mai in una posizione dominate. Sia chiaro, non è che venga smorzata la carica di realismo, semplicemente non viene concessa l’ultima parola al dolore. Ci si appassiona quindi a “DOC” perché è un racconto giocato sul riscatto e sulla resilienza, sulla voglia di rialzarsi nonostante tutto.
Dagli episodi della terza stagione si confermano tutti i punti di forza e il racconto gira agile, denso e coinvolgente. Punto debole, a ben vedere, risulta l’eccessiva stasi nel profilo del personaggio, troppo bloccato nei chiarimenti tra passato e presente, rischiando di depotenziare la carica di originalità e innovazione del racconto. Nel complesso, la serie è ottima, di qualità, di certo consigliabile, problematica e adatta per dibattiti.
