Orig.: Francia (2017) - Sogg.: tratto dal racconto "Lives of the Twins" di Joyce Carol Oates - Scenegg.: Francois Ozon - Fotogr.(Scope/a col.): Manu Dacosse - Mus.: Philippe Rombi - Montagg.: Laure Gardette - - Dur.: 107' - Produz.: Eric & Nicolas Altmayer - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI - 69^ FESTIVAL DI CANNES 2017 SELEZIONE UFFICIALE.
Interpreti e ruoli
Marine Vacht (Chloe), Jeremie Renier (Paul/Louis), Jacqueline Bisset (la vere madre), Myriam Boyer (vicina di casa), Dominique Reymond (la madre medico)
Soggetto
Avvertendo la propria fragilità emotiva, la giovane Chloé decide di iniziare un percorso di psicanalisi. Va da Paul, uno specialista, di cui ben presto si innamora. Solo quando cominciano a vivere insieme, Chloé scopre che Paul nasconde un segreto riguardo alla propria identità...
Valutazione Pastorale
La filmografia di Ozon è tanto ampia quanto in troppi esempi monocorde. Si pensa a titoli quali "Otto donne e un mistero", "Swimming pool", "Una nuova amica" e vengono a mente sostantivi come 'ambiguità', 'seduzione', 'inganno' e simili. Poi magari ha girato anche "Nella casa" e "Frantz", ma è solo per dire che tanta quantità non necessariamente trova il corrispettivo nella qualità del lavoro. Anzi, se arriviamo a questo "Doppio amore", l'incertezza aumenta. La storia di Chloe sembra fatta apposta per suscitare esattamente le reazioni che uno si aspetta: un thriller psicologico che parte (molto alla lontana) da Hitchcock, passa da De Palma e Cronenberg e arriva a Paul Verhoeven. In mezzo c'è tutta la sfumatura di analisi e controanalisi sulla donna e sull'uomo, che si possono scatenare, tra sensi e doppi sensi, tra frustrazioni e visite nell'inconscio. Ozon ha ragione quando si meraviglia che la storia abbia creato tanto scalpore. Infatti il vero sconfitto e il copione, un insieme poco entusiasmante di banalità e di ripetizioni, con situazioni solo pruriginose mascherate da manuale di psicologia. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e segnato da una continua scabrosità.
Utilizzazione
L'utilizzazione del film è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni