DOUBLE VISION

Valutazione
Inconsistente, crudezze
Tematica
Giallo - Triller, Rapporto tra culture
Genere
Thriller
Regia
Chen Kuo Fu
Durata
112'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Taiwan
Titolo Originale
Double vision
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Musiche
Lee Sin Yun
Montaggio
Wen Ze Ming

Orig.: Taiwan (2003) - Sogg. e scenegg.: Su Chao Bin, Chen Kuo Fu - Fotogr.(Scope/a colori): Arthur Wong Ngok Tai - Mus.: Lee Sin Yun - Montagg.: Wen Ze Ming - Dur.: 112' - Produz.: Ricky Strauss, Huang Chih Ming.

Interpreti e ruoli

Tony Leung Ka-fai (Huang Huo-tu), David Morse (Kevin Richter), Rene Liu (Ching-fang), Yang Kwei-Mei (Coroner), Leon Dai (Li Feng-bo), Huang Wei Han . (figlia di Huang)

Soggetto

A Taiwan il poliziotto Huang ha parlato troppo e ora si ritrova assegnato all'ufficio non troppo ambito degli Affari Esteri. A casa la figlia piccola non parla in seguito al trauma causato da una sparatoria in cui è rimasta coinvolta, e la moglie Ching vuole il divorzio. In breve tempo tre omicidi scuotono il dipartimento di polizia. L'unico punto di contatto é che i tre sono morti in stato di allucinazione con la presenza di un fungo nero nel cervello. Alle prese con un caso inedito, la polizia locale non sa come comportarsi. Il Comando chiede aiuto, e dagli Stati Uniti arriva un esperto dell'FBI, Kevin Richter, che comincia a lavorare in coppia con Huang. Dopo molte incertezze e non pochi contrasti, i due riconoscono lo schema dei delitti in un antico e oscuro diagramma taoista, una formula per l'immortalità secondo la quale chi é giudicato malvagio dovrà attraversare cinque gironi infernali. E' una ipotesi soprannaturale che Richter subito respinge. Dopo un massacro al Tempio della Vera Saggezza, e quando il caso sembrava risolto, Kevin stesso resta ucciso mentre dorme a casa di Huang: é con la sua morte che si completano i cinque gironi infernali. Finalmente Huang incontra la colpevole: é Yali, una ragazza che aveva avuto una gemella nata morta e che ora è in possesso di quattro pupille, ossia di quella che è definita la 'doppia visione'. Huang riporta Yali in ospedale, ma poco dopo muore, colpito dal virus. La moglie, che aveva rinunciato al divorzio, e la figlioletta, che ora parla, gli sono vicino, sicure che "con l'amore torna la vita".

Valutazione Pastorale

Sulla base portante del thriller (ci sono vari omicidi e c'é un colpevole da individuare), il racconto innesca una serie incontrollata di altre suggestioni: dramma, superstizione, spiritualità, fanatismo, incontro/scontro tra Oriente/Occidente, simbolismi vari, grandguignol e via elencando. Ne deriva un prodotto di stampo solo commerciale, pensato per accontentare sia il pubblico dell'estremo oriente sia quello americano. A lungo andare la trama, e la spiegazione del 'caso', si imbottigliano in un tunnel narrativo aggrovigliato e inconcludente, che forse voleva essere anche ironico, o forse riflettere l'ambiguità di una Taiwan megalopoli alla ricerca di una identità. Forse questo, forse altro. Ma i rimandi sono fittizi e privi della necessaria convinzione. L'insieme risulta modesto, prolisso, anche se qua e là si fa largo qualche passaggio o scambio di battute che potevano creare interesse come finestra su un mondo lontano, su una cultura, una società di cui invero poco sappiamo. Prevale però il mestiere di una storia da consumare e da dimenticare in fretta, cosicché, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inconsistente, e comunque segnato da alcune prolungate crudezze.
UTILIZZAZIONE: la modestia del film non ne incoraggia certo l'utilizzazione in qualche tipo di programmazione. Attenzione è invece da riservare ai minori in caso di passaggi televisivi, o di utilizzo di VHS o DVD.

Le altre valutazioni

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