Sogg.: tratto dal romanzo di Dan Lewandowski - Scenegg.: Josann McGibbon, Sara Parriott - Fotogr.(normale/a colori): Adam Greemberg - Mus.: Patrick Williams - Montagg.: Sidney Wolinsky - Dur.: 110' - Produz.: AM Films Productions.
Interpreti e ruoli
Mark Harmon (Taylor Worth), Madeleine Stowe (Veronica Briskow), Lesley Ann Warren (Eleanor Larimore), Maria Holvöe (Erin Cooper), Mark Blum (Ned Braudy), Andrea Martin (Claire Braudy), Tony Longo (Terry Childs), Alan Blumenfeld . (Howard Larimore)
Soggetto
Taylor Worth, giovane meteorologo in una televisione di Filadelfia, è talmente allegro e giocherellone da rendere interessanti e attraenti fin le monotone informazioni sul tempo. Idolatrato dalle donne per il suo fascino, non manca di approfittarne, ma non riesce mai a legarsi seriamente ad una sola. Così, tre scanzonatissimi amici si mettono in società per trovargli la donna giusta. I guai per Taylor cominciano quando le "donne giuste" risultano ben tre, esattamente "due di troppo": la malmaritata Eleanor Larimore, la bella e superprotetta Erin Cooper, e la volitiva e decisa Veronica Briskow, un'affermata pianista, della quale l'irresistibile Taylor finisce con innamorarsi sul serio. Dovrà però affrontare le più disparate e (talora) esilaranti situazioni per tener dietro contemporaneamente, alle tre candidate, sempre indeciso e frivolo, ma forte del suo fascino e inguaribilmente presuntuoso e dovrà ridimensionare di molto le proprie sicurezze prima di ottenere il sì di Veronica.
Valutazione Pastorale
Condotto in chiave di commedia esagitata e paradossale dall'esordiente Will Mackenzie, il film si attiene sostanzialmente al romanzo da cui è tratto, salvo il finale dell'innamoramento di Taylor e delle conseguenti acrobazie cui deve suo malgrado ricorrere per conquistarsi l'amata. Già in partenza discutibile per la scelta di trattare con fatuità un tema umano tutt'altro che umoristico, il film risulta narrativamente stiracchiato e ripetitivo, diluendo progressivamente il tono brillante dell'inizio, fino all'imperdonabile "coda" appiccicata in fondo, assolutamente "di troppo". La comicità è quasi sempre affidata ad equivoci e pesantezze verbali, con sperpero di scabrosità compiaciute e ricorrenti con noiosa insistenza.