Orig.: Brasile (2014) - Sogg. e scenegg.: Anna Muylaert - Fotogr.(Scope/a colori): Barbara Alvarez - Mus.: Fabio Trummer, Vitor Araujo - Montagg.: Karen Harley - Dur.: 110' - Produz.: Caio Gullane.
Interpreti e ruoli
Regina Casé (Val), Michel Joelsal (Fabinho), Camila Mardila (Jessica), Karine Teles (signora Barbara), Lourenco Mutarelli (Carlos), Helena Albergaria (Edna), Luis Miranda, Theo Werneck, Antonio Abujamra.
Soggetto
Brasile, oggi. Governante in una ricca famiglia di San Paolo, Val si occupa non solo delle faccende domestiche ma anche di Fabinho, il figlio 17enne della padrona di casa sempre molto impegnata. All'improvviso Val riceve una chiamata dalla figlia Jessica che non vede da tantissimi anni; la ragazza arriverà in città decisa a frequentare la facoltà di Architettura. Incurante degli avvertimenti della mamma, Jessica si stabilisce nella casa di Val, e a poco a poco si conquista uno spazio che la mamma on riteneva possibile prendere. In realtà Jessica rompe gli equilibri rimasti immobili dentro quella villa con piscina. Il suo modo spontaneo conquista anche il padre di Fabinho, che l'aiuta e la favorisce. Val entra in grande crisi ma gli inciampi si superano quando scopre la foto di un bambino e Jessica le dice che si tratta di suo figlio. Ora Val decide di licenziarsi e di seguire la figlia nel suo cammino di ragazza e di madre.
Valutazione Pastorale
Pochi personaggi,un unico ambiente, tante suggestioni interiori ed esteriori. Il copione scritto dalla Muylaert si snoda attraverso una grazia espressiva nitida e incisiva. Nessuno grida, nessuno protesta, nessuno strepita; solo si alza decisa la capacità di essere se stessi, di riscoprire affetti nascosti, di non turbare equilibri e insieme di ricordarsi il bisogno di affermare dignità, attese, speranze. Dentro quella villa c'è la storia di una Nazione, di un mondo, di un modo di intendere i rapporti sociali e familiari. Ci vuole quasi coraggio per allentare ruoli ormai codificati tra padrone e dipendente. Ci vuole sfrontatezza e insieme margini di ragione e di rispetto. L'ultimo nato porta l'emozione che consente di rimettere a posto i veri valori. Scenario realistico e insieme metafora di sotterfugi, pulsioni, progettualità di vita. Film semplice e grintoso, fatto di piccoli, grandi appunti di sensibilità e emozioni. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni, come esempio di commedia misurata e densa di spunti di riflessione in un contesto come quello brasiliano tutto sommato nuovo e certo stimolante.